Gentile direttore, le chiedo, pur se scrivo con la mia firma, Marco Spiandorello, di vari argomenti sulla sua testata, di poter ospitare la ricostruzione di fatti che mi hanno riguardato e “colpito” praticamente e reputazionalmente e di cui riferirò in terza persona cercando di essere il più obiettivo e “fattuale” possibile come sempre, fermo restando che so fin d’ora che lei sarà pronto ad ospitare eventuali diverse versioni, pur se la mia si basa su una sentenza. La ringrazio. Marco Spiandorello
Ci sembra giusto dare lo spazio che anche altri media nel frattempo hanno dato alla vicenda, che ci ha coinvolto anche in vari processi per diffamazione a mezzo stampa per nostri articoli su alcune assegnazioni di fondi per la formazione (leggi “Formazione by Romano-Donazzan, condanna di Coviello a 5500 euro di multa più danni per articoli su dossier Berlato depositato da Zaia in procura“), processi “generati” dalle regione Veneto del presidente Luca Zaia, dal suo assessore alla formazione, Elena Donazzan, e da dirigenti e consulenti del settore.
La vicenda di Marco Spiandorello è stata prima trattata spesso con attenzione maggiore alla “colpevolezza” piuttosto che alla dovuta “presunzione di innocenza” fino a prova, giudiziaria, contraria.
Inizieremo ad accogliere Marco Spiandorello ma, poi, siamo interessati a raccontare storie di altri indagati/imputati che “escono” dalle indagini e/o dai processi ma tanti anni dopo essere stati condannati mediaticamente.
Il sottoscritto ne sa qualcosa…
Ovvio, come ha anticipato il nostro collaboratore Marco Spiandorello, che sta affrontando su ViPiu.it il percorso per diventare giornalista pubblcista, che siamo pronti ad ospitare repliche e versioni diverse della vicenda da parte di eventuali interessati.
Il direttore
La vicenda e l’assoluzione dopo 8 anni
Il Tribunale di Padova, ha messo la parola fine ad una vicenda giudiziaria durata 8 anni col rinvio a giudizio nel 2020 degli amministratori di due enti di formazione professionale regionale, Iles Braghetto e Marco Spiandorello, per i reati di malversazione ai danni della Regione Veneto, per un importo complessivo di 1.200.000 euro, “per intervenuta prescrizione “.
Sul banco degli imputati erano, infatti, finiti Iles Braghetto, ex presidente della scuola Ipea di San Donà di Piave (Ve) e dell’Agenzia Formazione Lavoro di Padova, e il suo direttore Marco Spiandorello .
Nello stesso procedimento il giudice ha stabilito un doppio proscioglimento, invece, per Marco Spiandorello con l’assoluzione “per non avere commesso il fatto” a fronte del reato di “accesso abusivo ai sistemi informatici delle Agenzie delle Entrate”.
Le origini della vicenda giudiziaria.
L’indagine nasce da alcuni esposti arrivati negli uffici della procura di Venezia, uno dei quali firmato dal precedente amministratore dell’Ipea di San Donà di Piave, Rosario Florio, il quale avrebbe sostenuto di essere stato estromesso dai nuovi gestori dall’istituto di formazione professionale veneziano nel 2011.
Una verità alternativa, in sostanza accolta dal giudice nella sua sentenza per quanto non prescritto, era rappresentata dagli ex dirigenti dei due centri di formazione per estetiste e parrucchieri, presenti nelle province di Padova, Venezia, Treviso, Vicenza e Verona, in un un loro esposto del 2011 nei confronti dello stesso Florio per presunti ammanchi perpetrati dai precedenti amministratori, peraltro confermati parzialmente dalla stessa Regione, nel 2020, con un taglio di più di 2.000.000 euro nei fondi assegnati.
Le denunce incrociate e l’avvio delle indagini.
Infatti, a seguito degli esposti di Braghetto e Spiandorello, alla Procura di Padova e Venezia e poi alla Corte dei Conti, dal 2011 al 2019, come dichiara l’ex coordinatore «i nostri enti subivano miriadi di verifiche amministrative da parte della Regione Veneto. Controlli avviati anche da denunce di un gruppo di docenti dei corsi professionali, i quali si sarebbero lamentati del fatto di aver ricevuto pagamenti parziali in riferimento alle loro prestazioni professionali, seguito alla fine del 2014 da un esposto addirittura del Presidente Zaia»
Il tracollo degli enti di formazione IPEA AFL con il blocco delle erogazioni a sostegno delle attività formative, dal 2014 .
«Le denunce – dice Spiandorello – hanno determinato effetti boomerang nelle erogazioni dei finanziamenti regionali, creando una voragine di debiti causati dal mancato pagamento dei crediti regionali, sospesi a seguito dei nostri esposti. Nonostante ciò, e senza risorse e molti debiti siamo arrivati a completare tutte le attività formative finanziate dalla Regione vantando un credito, con la stessa, nel mese di maggio 2015 per quasi 400.000 di euro, riferiti alle attività svolte negli ultimi 3 anni scolastici.
Lo strepitoso crescere dei crediti pubblici da noi vantati aveva prodotto un’esposizione debitoria che ha portato molti lavoratori a dimettersi, fornitori a sospendere le forniture e tutti insieme a intraprendere azioni giudiziali di recupero del credito fino alle dichiarazioni di fallimento di Afl nel 2016 e Ipea del 2017».
Afl e Ipea. Finito il processo. Ora la Regione deve sbloccare i fondi per pagare i lavoratori dei corsi svolti negli anni 2014-2015.
In questi anni la Regione ha bloccato i rendiconti e quindi le relative risorse per pagare in particolare tutti i lavoratori degli enti di formazione per quasi 2.000.000 di euro, riferiti all’ultimo anno di attività, svolta per conto della stessa, per l’anno formativo 2014-2015.
«Ora auspichiamo – aggiunge Spiandorello – che questo importante credito, finito il processo, venga definitivamente sbloccato e possa pagare tutti gli aventi diritto che hanno lavorato per fornire un servizio pubblico di formazione per giovani in età di obbligo scolastico».
Otto anni di attività giudiziaria terminata con la prescrizione e l’assoluzione
«Oggi – conclude l’ex direttore degli enti di formazione – a prescindere dell’estinzione del processo di primo grado, per il reato di Malversazione “per intervenuta prescrizione” e la mia assoluzione “per non aver commesso il fatto per l’accesso agli atti ai sistemi informatici dello Stato”, mi chiedo a chi abbia giovato questa inchiesta giudiziaria che in dodici anni ci ha trasformato da “accusatori” ad “accusati”, per finire in un nulla di fatto, senza colpe e colpevoli.
Una domanda che molti, nelle stanze della politica regionale dovrebbero o potrebbero farsi, rimettendo magari “il naso “nei processi di erogazione annuale di milioni di euro per la formazione professionale. Forse qualche risposta la potremmo ottenere“.
Marco Spiandorello