Rosà, requisite armi dalla Polizia ad ex presidente del Poligono di Tiro di Nibbio di Nove

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Polizia di Bassano del Grappa

Alcune armi sono state requisite dalla polizia ad E. Z., 52enne residente a Rosà, ed ex Presidente del Poligono di Tiro di Nibbio di Nove.

Complessivamente sono stati requisiti 5 fucili, 1 pistola, 1 carabina ad aria compressa, 1 fucile da caccia e un grosso quantitativo di munizioni. Su disposizione del Questore della Provincia di Vicenza, Paolo Sartori, all’uomo è stato revocato il porto d’armi.

La vicenda è nata tempo fa a seguito di un forte litigio in famiglia tra E. Z. e la moglie, nota alle forze dell’ordine per aver chiesto altre volte l’intervento della polizia per casi analoghi. Giunti presso la loro abitazione di Rosà i poliziotti hanno accertato l’accaduto e appurato la volontà reciproca dei coniugi di non voler sporgere denuncia.

Tuttavia, gli agenti hanno approfondito lo stato delle cose da un punto di vista amministrativo dal momento che E. Z., in passato presidente del Poligono di Tiro di Nibbio di Nove, è risultato essere titolare della licenza di porto di fucile per uso caccia oltre che detentore presso la propria abitazione di numerosi fucili e pistole.

Dietro decisione del questore, dunque, sono state requisite le armi e revocati i permessi, ma nello svolgere le operazioni i poliziotti hanno avuto difficoltà. Dapprima, perché intanto l’uomo si era recato all’estero e in seguito, una volta rientrato in Italia, perché nell’armadio blindato presente nella casa di Rosà mancava all’appello uno dei fucili detenuti.

In seguito le ricerche si sono concluse con il ritrovamento dell’arma e, presso l’abitazione dell’anziana madre dell’uomo, nel Comune di Nove, di uno zaino riposto in un armadio non blindato contenente 141 cartucce calibro 12, anche queste sequestrate in quanto custodite impropriamente in un luogo non autorizzato.

E. Z. inoltre è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di omessa custodia di armi “poiché – spiegano dalla questura -, con il suo comportamento ha dimostrato di non avere custodito con diligenza il fucile Franchi , lasciandolo peraltro per un luogo periodo nella disponibilità dei familiari conviventi, tra i quali una minore di 14 anni. Al medesimo è stato inoltre contestato di avere detenuto illecitamente presso l’abitazione dell’anziana madre, peraltro in possesso delle chiavi dei locali, in luogo non idoneo, le 141 cartucce calibro 12 da caccia, anch’esse assimilabili alle armi”.