La Polizia di Vicenza ha arrestato un “bike pusher”, uno spacciatore in bici di nazionalità nigeriana, in viale Dalmazia.
Nella tarda mattinata di ieri, gli agenti hanno notato gli strani spostamenti in mountain bike che l’uomo, già noto alle forze dell’ordine stava effettuando, con fare circospetto, tornando e ritornando nello stesso posto e seguitando a pedalare ad alta velocità guardandosi continuamente alle spalle.
Raggiunto in Viale Dalmazia, il bike pusher – tale A. O., cittadino nigeriano di 40 anni senza fissa dimora e con a proprio carico precedenti penali per reati vari – veniva fermato e controllato sul posto.
Dopo aver cerato di giustificare la sua andatura con la necessità di rientrare in fretta a casa, riferiva di essere andato poco prima a fare la spesa. Dalla ispezione dei due sacchetti di generi alimentari collocati nel cestino della bicicletta, gli agenti notavano la presenza di un pacchetto di sigarette aperto, al cui interno erano stati occultati 19 sacchettini in cellophane termo-sigillati: 12 dosi di sostanza biancastra successivamente accertata essere cocaina, e 7 dosi di sostanza marrone successivamente accertata essere eroina, come confermato dal narcotest eseguito da personale della Polizia Scientifica. Tutte queste confezioni erano pronte per essere smerciate ai tossicodipendenti cittadini.
Nella disponibilità dell’uomo veniva anche rinvenuta e sequestrata una somma di euro in contanti.
Alla luce dei riscontri e dei precedenti specifici a suo carico, il bike pusher veniva tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’uomo si trova al momento custodito presso le camere di sicurezza della Questura in attesa della udienza di convalida dell’arresto davanti al Giudice del Tribunale di Vicenza, prevista per oggi.
Sulle modalità utilizzate dal bike pusher arrestato, dalla Questura commentano: “Contattare clienti, fornire lo stupefacente, ritirare il denaro e poi dileguarsi in bici nelle strette vie del Centro, magari in contromano per evitare di essere seguiti dalle pattuglie delle forze di polizia è divenuto un modus operandi sempre più utilizzato dai piccoli spacciatori che agiscono in città”.