Corso Palladio: la via principale di Vicenza ieri ed oggi

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Fotografia del Corso Palladio in prossimità della Chiesa dei Filippini (da Storie Vicentine, Foto Archivio Fondazione Vajenti)

Corso Palladio rappresenta la via principale di Vicenza, e fu così intitolata dopo la Seconda guerra mondiale. In epoca romana costituiva il decumano principale, la via che correva nella città in direzione est-ovest, che nel medioevo era chiamata anche strata major ed era un importante luogo pubblico, dove si leggevano i bandi del governo cittadino.

Dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia nel 1866, si chiamò corso Principe Umberto, successivamente, nel 1943, fu nominato corso Ettore Muti, in memoria dell’aviatore, per divenire definitivamente corso Andrea Palladio dopo la Liberazione.

Corso Palladio
Corso Palladio

La via è lunga 700 metri e attraversa la città da ovest a est, da Porta Castello a Piazza Matteotti.

La passeggiata tipica dei vicentini, ma non solo, si svolge in questo corso, dove si possono ammirare gli edifici storici, dove si può fare shopping nei nuovi e antichi negozi, ristorarsi in una delle sue caffetterie e ritrovarsi con gli amici.

La strada fu pedonalizzata nel 1983 a seguito di indagini tecniche che evidenziarono un rischio strutturale per i palazzi storici, mentre prima ci transitava perfino il filobus.

In Corso Palladio, si trovano anche la sede del municipio, a Palazzo Trissino, e, in fondo anche se non proprio nel Corso, la sede dell’Associazione industriali di Vicenza, a Palazzo Thiene Bonin  Longare, progettato nel 1572 da Andrea Palladio, costruito da Vincenzo Scamozzi e incluso, insieme ad altri monumenti palladiani, nella lista di beni “Patrimonio dell’umanità” dell’Unesco.

Si ritiene che ogni vicentino abbia calpestato almeno una volta il porfido di corso Palladio, qualcuno anche di più se ha frequentato uno dei licei storici della città.

Il pomeriggio e in particolare nel fine settimana, la gente, anche dei paesi limitrofi, si ritrova in centro città per camminare lungo il corso e questa passeggiata ha un nome tipico: “fare le vasche”, cioè andare su e giù, “vanti e indrìo”, da piazza Castello a piazza Matteotti.

La passeggiata inizia dal Torrione di porta Castello, al civico n.1, che rappresenta i resti del castello voluto da Antonio e Mastino II Della Scala nel 1343, e prosegue superando sulla sinistra Palazzo Marchi, che sorge al posto del maniero demolito e che ha al suo ingresso una testa di donna e nel timpano triangolare due figure femminili.

Sulla destra si trova il cinquecentesco palazzo Capra-Piovini sede da tempo dello store Coin.

Al centro di piazza Castello si trova il monumento a Giuseppe Garibaldi dello scultore Ettore Ferri.

Si continua passeggiando in mezzo alla suggestione e al fascino dei palazzi antichi e signorili e per un momento di raccoglimento si può entrare nella chiesa di san Filippo Neri, conosciuta da tutti come chiesa dei Filippini; lo schema della facciata di questo luogo di culto è dell’architetto vicentino Antonio Piovene e si rifà a quello palladiano della basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia.

Lasciata indietro la chiesa dei Filippini si arriva alla galleria del Pozzo rosso, costruita negli anni ‘60 e che collega corso Palladio con corso Fogazzaro

Proseguendo nella passeggiata non si può non ammirare Palazzo Thiene e la sua grande pentafora, una finestra molto usata nel salone principale dei palazzi veneziani e che ricorda appunto la soggezione di Vicenza alla Repubblica di Venezia.

Lungo corso Palladio è situato anche Palazzo Trissino al Corso, progettato dall’architetto Scamozzi e costruito verso la fine del XVI secolo.

Dal 1901 è la sede del comune di Vicenza.

Se piove ci si può riparare sotto i portici del corso e, dopo aver sorpassato  i giardini della chiesa di Santa Corona si arriva in fondo, a piazza Matteotti, dove si affaccia il rinascimentale Palazzo Chiericati, sede della Pinacoteca civica.

E poi… si ritorna indietro e si ripercorre corso Palladio nell’altro senso.

Senza annoiarsi perché rimane sempre qualcosa da scoprire, ogni volta più di dettaglio, magari, ma non per questo meno attraente.

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Fonte: Corso Palladio: la via principale di Vicenza ieri ed oggi , L’altra Vicenza