Una street parade per rivendicare i diritti della donna è in programma a Vicenza, l’8marzo 2023, con partenza da Piazza Matteotti alle 19.
L’iniziativa è di BabaJaga Assemblea Transfemminista Vicenza. “L’ 8 marzo – dicono – attraverseremo le strade della città, occupando spazio per rivendicare i nostri diritti ma anche la nostra gioia.
Vogliamo che l’8 marzo sia una giornata di lotta, ma che rappresenti anche un momento di liberazione e riappropriazione collettiva. Sfileremo nelle strade con una street parade che rivendichi il coraggio e l’orgoglio di liberarsi dai costrutti sociali che ogni giorno ci condizionano.
Abbiamo costruito questa parade immaginando uno spazio di liberazione, che per noi vuol dire essere anche uno spazio antisessista, anticapitalista, antifascista, antimilitarista, antiabilista ed ecotransfemminista.
Siamo consapevoli che le ingiustizie che ci colpiscono quotidianamente si palesano nelle forme più svariate e in tutti gli spazi che attraversiamo in città. Non abbiamo paura di individuarle nelle istituzioni, che ci dovrebbero tutelare ma non riconoscono e non retribuiscono il lavoro di cura, che ricade solitamente sulle spalle delle donne, né proteggono chi lo svolge.
E ancora, nell’intimità delle nostre case dove le persone a noi vicine ci opprimono, ci fanno violenza e ci uccidono, nei luoghi di cura come gli ospedali e i consultori che si rivelano escludenti, giudicanti, umilianti, dove spesso veniamo lasciate sole.
Negli spazi scolastici, che spesso vengono meno alla loro funzione educativa e formativa, privandoci dell’educazione sessuo-affettiva e della carriera alias, permettendo violenza negli spazi comuni e sulle soggettività non cis-eteronormate, spingendo alla competizione e alla performatività.
Vogliamo – aggiungono – che tutto il lavoro venga riconosciuto, retribuito e tutelato, che le nostre case e gli spazi che attraversiamo siano luoghi sicuri. Vogliamo cure mediche non discriminatorie garantite a tutti e consultori transfemministi: se non è transfemminista, non è un consultorio.
Vogliamo inoltre che la scuola di ogni ordine e grado rappresenti uno spazio orizzontale e antiautoritario in cui crescere, formarsi, costruire pensiero critico e capacità di dialogo, sapendosi confrontare con persone e situazioni diverse.
L’8 marzo balliamo per liberarci dal peso che questa società stigmatizzante, escludente e violenta vorrebbe obbligarci a portare”.