Mamma MIA, che… inclusione!

956
MIA, la Misura di Inclusione Attiva
MIA, la Misura di Inclusione Attiva

Addio al Reddito di Cittadinanza, arriva MIA, la Misura di Inclusione Attiva! Cosa vogliano includervi e dove, ve lo lascio immaginare. Ecco come funzionerà. La nuova misura, oltre a tagliare di brutto i fondi previsti per il reddito, divide i percettori in occupabili e non occupabili. A questi ultimi (in sostanza disabili ed ultrasessantenni) andranno 500 euro mensili, oltre 50 euro per ogni figlio a carico. Sarà invece azzerato il contributo per l’affitto, che prima arrivava a 280 euro.

Agli occupabili riduzione del sussidio a 375 euro mensili e l’obbligo di lavorare, indipendentemente dalla congruità dell’offerta e (pare) anche dalla collocazione geografica. Tipo che se devi trasferirti a 300 km di distanza per 600 euro al mese, o accetti, o perdi il sussidio.
Il tutto verrà gestito non più dai centri per l’impiego, ma dalle società private di intermediazione per il lavoro, che ovviamente prenderanno la loro bella commissione.
Non è finita: la MIA è a tempo. Scade. Praticamente è precaria. Se sei occupabile, hai 12 mesi per stare sul divano, gozzovigliando con i ricchi proventi del sussidio, dopodiché non ne hai più diritto, che tu abbia trovato lavoro o meno.
Ma la cosa più esilarante è che la MIA è a termine anche per i non occupabili. 18 mesi in questo caso, al termine dei quali hai le seguenti opzioni: O magicamente torni ad essere occupabile (che so, ti ricrescono le braccia…), o sbanchi al gratta&vinci, o diventi parlamentare, o muori. Ti mandano a casa direttamente Marco Cappato per porre fine alle tue sofferenze.
Se avete un vago sentore di iniquità, è soltanto perché vi siete abituati male in questi anni, ma finalmente questo governo torna a ristabilire il corretto ordine sociale: l’ombrello di Altan, per intenderci.