Rucco perde la naturalezza del 2018 pressato da spin doctor e ghost writer che vedono “comunisti” dappertutto

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Rucco tra spin doctor e ghost writer
Rucco tra spin doctor e ghost writer

La campagna elettorale per le amministrative di Vicenza (14 e 15 maggio 2023 il primo turno, 28 e 29 l’eventuale secondo turno) è cominciata specularmente rispetto a quella del 2018, quando il pericolo della destra e dei “fascisti” lo evocava il centrosinistra, poi battuto, per poche centinaia di voti, da un Rucco formato famiglia anche perché non funzionò completamente la famiglia politica Dalla Rosa, Possamai e Bulgarini.

Ora che questo, sotto varie forme, si è ricompattato e allargato, è la famiglia del centro destra che è partita spaccata con Lucio Zoppello e Claudio Cicero candidati sindaco, dopo essere stati silurati dal back stage di Rucco, e con Matteo Tosetto, anche lui un esule della Giunta, anche perché uscito da Forza Italia, che ha allargato la sua anima liberale fino a convergere su quella dem di Giacomo Possamai.

Ma, come se non bastasse questo a far prevedere un’emorragia (grande o piccola poco importa perché nel 2018 il divario fra vittoria e sconfitta fu di soli 500 voti), la parte sulla carta più consistente di una coalizione tutta unita nel 2018, quella dei partiti schierati con Rucco (che è un civico con tre partiti nazionali al suo fianco, mentre Possamai, bollato come non civico, ha solo il Pd a suo sostegno), fa vedere una Forza Italia leale e una Lega da tempo vicina all’attuale primo cittadino, ma non appare ancora totalmente ricomposta per i dissidi interni a Fratelli d’Italia.

Il partito della presidente del Consiglio, con una struttura cittadina flebile dopo la migrazione a Bruxelles di Berlato e che, quindi, conta essenzialmente sull’effetto onda nazionale per il suo successo locale, somma la guerriglia di Donazzan, prima nemica del re dei cacciatori ma da tempo anche di Rucco (oltre che sempre di ViPiu.it vista al frequenza con cui mi porta in tribunale), ai dubbi regionali e romani su un candidato, il sindaco uscente, appunto, che a Roma non pochi ancora temono come legato alla… Lega, di cui addirittura per anni si è detto che ne avesse la tessera nel cassetto, e le cui mosse, tra cui quella del recente premio solo a una delle varie associazioni di soci azzerarti dalla BPVi, di cui riparleremo, sembrano ispirate da Ciambetti & c.

Come se questo non bastasse i suoi spin doctor e ghost writer, ormai tutti li hanno, a volte al posto delle proprie idee, stanno spingendo il moderato ed equilibrato Francesco Rucco, che definiscono sempre come “candidato del centrodestra civico” invece che, in italiano e in base alla logica, “candidato civico del centrodestra“, verso una caccia quasi quotidiana alla “sinistra che più sinistra non si può” e, anche se il nome tanto caro a Berlusconi ancora non lo hanno scritto, ai “comunisti“!

Ecco che allora le menti alternative del candidato (uno dei candidati, anche se il più forte?) del centro destra o della destra centro scrivono oggi, ad esempio, in nome del comitato elettorale per Rucco come il “mussoliniano” Cicero, con tanto di calendario del duce in ufficio a farlo cacciare da Variati, sia ulteriormente “esondato” a sinistra perché nella “direzione nazionale del PD fedelissima alla Segretaria (la “sinistrissima” Schlein, ndr) è stato nominato anche quel Benini che – oltre a fare l’assessore a Verona (col centro sinistra, ndr) – qui a Vicenza è il sondaggista e collaboratore di Cicero…“.

Ma non basta l’attacco “ideologico” a Cicero che pesca voti a destra, comprensibile ma magari poco logico in ambito professionale (siccome Bulgarini ha fatto il portavoce del sindaco di centro destra di Siena, allora Possamai starebbe diventando alleato di Rucco?), perché i ghost writer e gli spin doctor del candidato civico del centrodestra scrivono, nella stessa nota su Cicero, che “Il candidato Sindaco del PD, da ieri nominato nella direzione nazionale del suo partito e sempre più uomo della sinistra della Schlein…”.

Ora, signori intelligentissimi pagati per far vincere Rucco, ma vi ricordate cosa avete scritto solo pochi giorni fa?

Giacomo Possamai, era il mantra, subito dopo la vittoria alle primarie del Pd di Elly Schlein, non solo non aveva fatto le primarie a Vicenza ma aveva perso, per interposta persona, quelle nazionali in cui il suo “preferitoStefano Bonacini era stato battuto dalla leader emergente, così “sinistra” che, poi, ha proposto e fatto eleggere presidente unitario del Pd Bonacini, evidentemente “dem destrorso“.

Ma allora, senza ricordare l’effetto positivo delle “contaminazioni” delle culture, che magari potrebbero portare anche un altro “mussoliniano” della lista Rucco, Michele Dalla Negra, che il busto, non il calendario, di Mussolini lo aveva (per lo meno quando faceva il mio amico) in studio, a diventare di sinistra almeno come Cicero a contatto col moderato Rucco, che ha come spin doctor o ghost writer, non so,  l’ex socio dello spin doctor di Possamai, Possamai, ora membro nazionale della direzione del Pd, scalzando la vecchia nomenklatura locale, è perdente come Bonacini e non di sinistra sinistra, o è vincente come Schlein e, quindi, “paracomunista”.

Dopo tutto questo mio sproloquio, una domanda a Rucco e ai lettori ed elettori: vale al pena pagare questo pò pò di esperti per dire e disdire, un giorno sì e l’altro pure, e perdere quella semplice spontaneità, fuori dalla tiritera “fascisti comunisti“, che pure la destra, quando non era al potere, rimproverava come unico argomento alla sinistra, che, così, diceva la destra, evitava il confronto sulle cose?

Caro amico Rucco, non ti offendere per questo articolo, ma rifletti su come ti votarono 500 elettori in più di quelli che scelsero Dalla Rosa.

P.S. Finora non lo abbiamo notato un fenomeno simile o così accentuato e monocorde tra gli spin doctor e i ghost writer di Possamai, ma, parola di direttore che ho sempre mantenut (con i lettori, nostri proprietari), d’ora in poi ci farò ancora più attenzione.

Anche se dovessi decidere o avessi già deciso a favore degli spin doctor e i ghost writer dell’uno o dell’altro, lo sapete dal 2006, da quando ho fondato questo giornale, che scriverei le stesse cose… a destra e a manca.


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