Casa di riposo degli orrori a San Donà di Piave, 5 arresti: la reazione della politica veneta

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Cinque persone sono state arrestate per abusi di ogni tipo perpetrati a danno degli ospiti di una casa di riposo a San Donà di Piave. Nella struttura in provincia di Venezia, i carabinieri hanno accertato “un vero e proprio teatro dell’orrore”.

Botte, pugni, schiaffi, o solo insulti e bestemmie quando andava bene. Per non parlare di ripetute violenze sessuali su anziane allettate e gravemente invalide, che non potevano certo difendersi”, riferisce il Corriere del Veneto (leggi qui).

Oggi fioccano le reazioni della politica veneta.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha detto: “Seguo con apprensione quello che sta accadendo ed il lavoro della magistratura e ovviamente siamo qui a testimoniare la presenza della Regione in tutte le sedi qualora ve ne fosse la necessità. È giusto che la verità venga a galla fino in fondo, nell’interesse di tutti”. Il governatore ha inoltre rilanciato il tema della videosorveglianza “che all’interno di queste strutture deve diventare obbligatoria”, ha aggiunto.

“La Regione del Veneto si costituisca parte civile” ha ad esempio chiesto la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, capogruppo a Palazzo Ferro Fini, e “sia a fianco del Comune di San Donà di Piave nel processo sulla Casa di riposo Monumento ai Caduti”. La vicenda dà inoltre spunto alla consigliera per chiedere all’attuale governo regionale “la riforma delle Ipab che in Veneto è attesa da oltre vent’anni“.

I consiglieri del Partito Democratico Francesca Zottis, Vicepresidente del Consiglio regionale, Anna Maria Bigon, Vicepresidente della commissione consiliare Sanità, e Andrea Zanoni, Presidente della commissione consiliare Legalità, hanno presentato oggi una interrogazione.

“Nell’atto che abbiamo sottoscritto – spiegano i consiglieri dem – si chiede ‘se fossero pervenute alla Giunta regionale segnalazioni riguardanti fatti ‘da attenzionare’ accaduti nell’Rsa ‘Isvo’ di San Donà di Piave; se erano state svolte attività di vigilanza su questo istituto e, in caso affermativo, quali esiti avessero dato; se la Giunta regionale intenda costituirsi parte civile nelle cause che vedranno coinvolti gli eventuali responsabili dei soprusi, delle violenze, delle sevizie e degli indicibili maltrattamenti che sarebbero avvenuti nella suddetta Rsa ai danni di persone anziane fragili e indifese”.