Il recente annuncio di Salvini circa l’avvio dei lavori per la Tav a Vicenza viene criticato da Leonardo Nicolai. Il consigliere comunale di Coalizione Civica, che correrà con il candidato di centrosinistra Giacomo Possamai alle prossime elezioni comunali, rivela alcune contraddizioni nelle parole pronunciate dal ministro alle Infrastrutture, presente nei giorni scorsi a Vicenza per lanciare la candidatura di Francesco Rucco, sindaco uscente di Vicenza (leggi qui).
“L’annuncio di Salvini, per cui a luglio partiranno i lavori per la TAV a Vicenza, è gravissimo – afferma Leonardo Nicolai –. L’Alta Velocità sarà un problema enorme per la città per i 9 anni di cantieri e oggi non abbiamo ancora alcuna contezza di cosa ci accadrà di preciso, e a pochi mesi dall’inizio dei lavori annunciato non abbiamo tra le mani alcun progetto esecutivo, con buona pace peraltro dell’opera di informazione pubblica promessa più volte con l’accoglimento della nostra proposta di istituzione di un punto informativo sulla TAV.
L’amministrazione è andata a Roma 4 volte in 5 anni: avrebbe dovuto andarci una volta al mese con un simile progetto. E le persone si sono trovate un progetto definitivo che è cambiato moltissimo dal preliminare, e a dirlo sono i numeri: da 12 siamo passati a 22 cantieri previsti, con un impianto di betonaggio in mezzo alla città; 27 abbattimenti sono diventati più di 100; i costi sono raddoppiati, arrivando a sfiorare i due miliardi. In tutto ciò ancora non si capisce come saranno risolti alcuni nodi, come ad esempio il previsto abbattimento di Ponte Alto per due anni.
Proprio questo è un punto centrale della sparata di Salvini, che annuncia quindi insieme il completamento della Bretella e la partenza dei lavori per la TAV, che avranno tra le varie conseguenze appunto l’abbattimento di Ponte Alto per 730 giorni – spiega Nicolai –.
Salvini quindi si loda e si imbroda nel giro di pochi secondi, perché ad oggi la Bretella sarebbe completamente inutile per due abbondanti anni se non si trova una soluzione a questo enorme problema.
Era la stessa amministrazione a settembre a chiedere 120 giorni in più rispetto alla scadenza del 7 ottobre per approvare il definitivo per avere chiarimenti su alcuni aspetti – conclude Nicolai –. Non solo non c’è stata risposta alle osservazioni fatte, non solo questi chiarimenti richiesti non sono mai arrivati, ma a pochi giorni dalla scadenza che chiedeva la giunta, lo stesso leader di uno dei principali partiti a sostegno di Rucco a spingere sull’acceleratore. Un leader romano che si disinteressa totalmente delle difficoltà della città. Non possiamo accettare simili annunci: l’amministrazione pretenda tempi certi da Salvini e la sicurezza soprattutto che Ponte Alto non sarà chiuso”.
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