Ieri, è stato varato il ponte sulla Dioma a completamento della nuova ciclopedonale che collega Creazzo a Vicenza. Si tratta di un’opera importante poiché, sebbene il tracciato nel territorio di Vicenza sia di solo 1600 metri, esso permette di collegare due comuni contermini e di unire la città al contesto collinare, attraverso un’area a vocazione agricola, che ha elementi di grandissimo pregio sia sotto il profilo ambientale che paesaggistico.
Oltretutto, questo nuovo segmento s’innesta nella rete dei percorsi cicloturistici dell’Alta Italia, e ciò potrebbe riservare dei risvolti positivi anche per il recupero edilizio di Cascina Carpaneda, in quanto sarebbe il luogo ideale per offrire alloggio e ristoro agli amanti del turismo dolce.
Tutto bene, dunque, se non fosse che basta recarsi in loco e osservare il nuovo manufatto per rendersi conto di quanto diceva Socrate già 2.500 anni fa: “Alla base del male c’è l’ignoranza, poiché chi conosce il bene fa il bene”.
Sembra quasi impossibile che si possa cannare un intervento del genere, eppure è proprio quello che è successo, grazie a questa amministrazione, nel tratto più delicato del percorso, ossia la zona boscata di Carpaneda.
Quando si progettano gli spazi dedicati alla mobilità lenta, all’interno di contesti ambientali da salvaguardare, è indispensabile porre attenzione alle caratteristiche dei materiali e alle loro prestazioni, specie riguardo alla permeabilità. Un esempio virtuoso è rappresentato dal Parco del Retrone, dove l’uso delle terre stabilizzate ha consentito di realizzare un percorso ciclopedonale efficiente, naturale, e ad elevata permeabilità.
Il nuovo tracciato, al contrario, non è altro che un ininterrotto serpentone di bitume che ricopre sia il tratto a fianco della carreggiata stradale, sia quello in mezzo alla campagna; senza soluzione di continuità e, soprattutto, senza alcun rispetto per il contesto ambientale. A questo punto, c’è solo da sperare che la ciclopedonale di Viale Stadio subisca dei ritardi per qualche inghippo burocratico, altrimenti ci ritroveremo con una bella colata di asfalto anche sull’argine del Bacchiglione.
in data 16.11.2020 un gruppo di esperti composto da laureati in scienza agrarie, forestali e delle tecnologie per l’ambiente, fece protocollare, all’attenzione degli Uffici comunali e dell’assessore alla mobilità, un corposo documento dal titolo: “Proposte di miglioramento progettuale riguardo la realizzazione del raccordo delle reti ciclabili tra Vicenza e Creazzo”.
Non avendo ricevuto risposta fu successivamente ri-trasmesso in data 3.2.2021, ma anche in questo caso non vi fu alcun cenno di riscontro. In considerazione di ciò, anche l’alibi dell’ignoranza viene meno.
CC/SI/EV/PSI
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