Cimitero militare di Cima Neutra, conclusi lavori di ripristino

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Cimitero militare Cima Neutra

E’ tornato alla sua forma originaria il cimitero militare di Cima Neutra, tra i monti Cimone e Caviojo, sulle alture sopra Arsiero. Quattro terrazzamenti sostenuti da muri a secco che al termine della Prima Guerra Mondiale contavano 200 croci in legno, steli in pietra e croci in cemento.

Concluso l’intervento finanziato dalla Provincia di Vicenza. Grazie ad un fondo di circa 20.000 euro con il quale è stato ripristinato il muro a secco che ne delimitava il terrazzamento più a sud.

I lavori realizzati hanno anche portato alla luce oggetti appartenenti ai caduti, che hanno aiutato a dare loro un nome e un luogo dove portare un fiore, ricostruendo anche le audaci azioni degli alpini intraprese fra il 1916 e il 1917 per respingere, dalle alture vicentine, l’offensiva austriaca e per riprendere monte Cimone.

Tra queste la targhetta nominativa di Giovanni Valtolina di Monza. Nato il 24.11.1891 a Cornate d’Adda, è deceduto nel monte Cimone il 31.7.1916. Faceva parte della Compagnia di Sanità ed è stato colpito a morte con molta probabilità mentre andava a soccorrere i feriti durante il combattimento del 31 luglio. Il presidente Nardin ha consegnato la targhetta al pronipote Mattia, 12 anni, a significare l’eredità di coraggio e di valori lasciata da Valtolina e a necessità che i giovani ne siano fieri custodi.

Sabato 1º aprile si è tenuta la cerimonia di fine lavori, che è stata anche occasione per ripercorrere la storia di uno dei luoghi di battaglia più sanguinosi della Grande Guerra. Tante le persone presenti, ognuna di loro protagonista di questa bella storia di recupero della memoria.

La Provincia di Vicenza ha finanziato i lavori con la collaborazione del Comune di Arsiero. Veneto Agricoltura li ha realizzati. Un esercito di oltre 90 volontari ha messo a disposizione 900 ore per lavori di recupero, fin dal 2017, e poi di mantenimento. Tra loro alpini di Vicenza e Verona, alpini paracadutisti del 4° Reggimento, iscritti Cai, appassionati di montagna. A coordinarli lo storico Manuel Grotto, che ha anche condotto le varie fasi della cerimonia intervallate dal coro Ana El Biron di San Giovanni Ilarione.

Durante la cerimonia è stato ricordato mons. Francesco Galloni, cappellano militare pluridecorato, noto anche come “Angelo del Pasubio”, in prima linea con le sue penne nere durante la Grande Guerra, si deve a lui il recupero di tanti caduti, su vari fronti. In suo ricordo suor Teresa ha deposto il cappello con la penna nera, conservato a Villa La Montanina – Comunità Santissima Annunziata.

Un pensiero di gratitudine è stato riservato anche a Fabio Di Giuseppe, alpino paracadutista del 4° Reggimento che come volontario ha contribuito al recupero del cimitero militare di Cima Neutra. Di Giuseppe è mancato a metà marzo in un tragico incidente.

“C’è un filo resistente che ci unisce a chi in questo luogo ha sacrificato la propria vita -ha commentato il presidente Nardin- sono i valori della pace, dell’unità, della solidarietà. Ora spetta a noi difenderli dalle minacce piccole o grandi, talvolta subdole, ma che mai devono mettere in dubbio il cammino che chi prima di noi ha percorso e che ora tocca a noi proseguire. Tanti sono i simboli che rinsaldano questo legame, dalla targhetta del soldato Valtolina passata nelle mani del giovane Matteo al cappello di don Galloni. Tante sono anche le persone che hanno lavorato per riportare alla luce questo luogo, oltre 90 volontari, che ringrazio a nome non solo dei vicentini, ma di un Paese intero che anche grazie al sacrificio di chi qui ha perso la vita, vive nella libertà e nella democrazia”.

 


Fonte: Provincia di Vicenza

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