Qualche giorno fa il nostro direttore, passeggiando per stradella S. Giacomo, una laterale di Corso Palladio, si è imbattuto in Enrico, un addestratore di pojane, e nella sua bella pojana. Quest’ultima è stata addestrata appunto per spaventare i piccioni e distruggere i loro nidi. Oltre all’alta concentrazione di guano, che si deposita per le strade e sugli edifici, il problema principale riguardante i piccioni è quello delle malattie di cui questi volatili sono portatori.
Ed ecco che Enrico spiega: “la mia pojana spaventa i colombi e toglie i piccoli dai nidi. Ci vogliono circa 2 mesi per addestrare una pojana a fare questo tipo di lavoro“. La pojana ha appunto la funzione di “disinfestare” i piccioni. Anche a Napoli era stata presa una simile iniziativa nel 2016 e lo stesso è stato fatto anche in altre città italiane. La pojana, il cui vero nome è buteo buteo, è infatti un rapace “intelligente” che apprende facilmente e che ama cacciare.
Le malattie dei piccioni sono circa 60 e si contraggono principalmente respirando o ingerendo le polveri di guano presenti nell’aria. Inoltre, in alcuni casi, sono trasmissibili anche tramite il contatto con gli escrementi. Le più riscontrate nei pazienti sono la salmonellosi e l’istoplasmosi, che si contrae tramite un fungo presente nel guano di piccione chiamato Histoplasma Capsulatum. Causa dei problemi di tipo polmonare con tosse, dolori al petto e stanchezza che possono diventare dei sintomi cronici nei pazienti con difese immunitarie basse.
C’è poi l’ornitosi. Anche questa malattia provoca dei problemi al livello polmonare e presenta gli stessi sintomi di una polmonite. Colpisce abbastanza frequentemente gli allevatori di uccelli ed è causata dal batterio Chlamydophila Psittaci.