TAV/TAC, Possamai: “Servono migliorie su cantieri, impatti, supporto ai cittadini, soluzioni e mobilità”

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Possamai ha presentato oggi il documento che riassume la posizione della sua coalizione sulla TAV: un ufficio preposto per aiutare i cittadini, dialogo con Rfi e Iricav per chiedere modifiche sui nodi irrisolti, una progettazione est che accompagni quella ovest  (il video integrale dell’intervista oltre che in copertina è visibile anche sul nostro canale YouTube  e sulla nostra potenziata app LaPiù Tv, scaricabile gratuitamente in ambiente iOs e Android. Qui le slide della presentazione, ndr).

Il tema più importante per la Vicenza dei prossimi anni e decenni: la TAV – dice Possamai nella nota che pubblichiamo -. Con i suoi impatti, con i suoi pericoli, ma anche con le sue opportunità. E un documento scritto che mette nero su bianco il pensiero condiviso dell’alleanza che supporta la candidatura a sindaco di Giacomo Possamai. Che lo ha presentato stamani, mettendolo a disposizione della città con queste parole: “Una sintesi chiara e senza ambiguità che definisce il pensiero delle nostra coalizione. È su questa linea che lavoreremo nei prossimi 5 anni, se i cittadini ci daranno fiducia. Ponendo rimedio all’incuria e alla trascuratezza con cui l’amministrazione Rucco ha gestito in questo mandato il progetto TAV, le cui conseguenze misureremo nei decenni. E che quindi meritava e merita la massima attenzione e il più pieno coinvolgimento della città: non i ‘non sapevo’ sentiti troppe volte, né l’abbandono in cui sono state lasciate tante famiglie impattate dal progetto. Ecco perché partiremo proprio da qui: dall’istituzione di un ufficio “commissariale” che gestisca tutte le criticità legate alla realizzazione dell’infrastruttura, aiutando i cittadini per quanto riguarda gli espropri, il mercato immobiliare, le trasformazioni urbanistiche, viabilistiche e sociali”.
Il documento esamina una serie di nodi irrisolti, dal progetto di stazione a viale Risorgimento, chiede importanti modifiche migliorative a Rfi e Iricav (a partire dall’interramento di parti dell’opera e dall’analisi congiunta e complementare delle tratte ovest ed est, oggi ancora progettate separatamente) e sostiene la necessità di una revisione radicale della mobilità urbana.

L’analisi parte da una constatazione. Il Progetto Definitivo, approvato dall’amministrazione Rucco, è diverso – e molto più impattante – rispetto al Preliminare approvato dalla precedente amministrazione. Lo dicono i numeri: 2.180 milioni di euro contro 800 milioni di euro, oltre 100 demolizioni contro 27. Anche sotto il profilo dei cantieri la differenza tra i due progetti è evidente: 22 contro 12, e il doppio della superficie occupata.
“Ecco perché è necessario – sostiene Possamai – discutere con IRICAV ed RFI importanti modifiche, mettendo mano ai nodi principali. Ed ecco perché chiederemo l’applicazione di Envision, un sistema che RFI può attivare volontariamente per rendere l’opera davvero sostenibile attraverso un’analisi puntuale degli impatti e delle azioni di correzione possibili”.
Per ridurre l’impatto complessivo, viene proposto di esaminare due possibili soluzioni tecniche: il triplicamento dei binari con gestione tecnologica ‘ERTMS HD’, o il quadruplicamento a sezione ridotta. Entrambe permetterebbero di ridurre drasticamente gli abbattimenti previsti dal Progetto Definitivo.

Per quanto riguarda la stazione, va scartata l’ipotesi sotterranea e affidata la revisione del progetto a un architetto di chiara fama, come Vicenza merita. Davanti al Piazzale della Stazione si propone di far transitare le auto in galleria, ricucendo la cesura con Viale Roma e dando spazio alla mobilità lenta di ciclisti e pedoni.
Tra i nodi da risolvere anche il tema dell’opera nella sua interezza. Il documento chiede di completare il ragionamento complessivo sull’intero progetto, da ovest a est, prima di proseguire col III° Lotto, per poter calibrare con attenzione opportunità e prospettive. Partendo da nodi irrisolti come il futuro di viale del Risorgimento.
Non solo. L’alta velocità deve essere anche occasione per una rivoluzione del trasporto pubblico locale. Con un progetto vero per la linea BRT rossa, e stazioni di quartiere per un futuro della mobilità sostenibile su rotaia, con nuove fermate ferroviarie in città da collocarsi in Fiera (già prevista), a San Pio X e a Ca’ Balbi .
Ultimo ma non meno importante, il fronte ambientale. “Oggi, ancora più di ieri, c’è un impellente necessità di investire sul tema ambiente – conclude Possamai -. Vicenza è una delle città più inquinate d’Europa: è fondamentale quindi non solo ridurre gli impatti dell’opera generale e dei cantieri, potenziando interventi di mitigazione ambientale, ma anche dare maggior rilevanza alle opportunità che il passaggio della TAV può offrire. Proprio a partire dalla mobilità sostenibile”.


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