Cane antidroga PL Vicenza, Pupillo e Selmo (civici con Possamai): “Decine di migliaia di euro sprecati”

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Aria, cane antidroga della Polizia locale di Vicenza
Aria, cane antidroga della Polizia locale di Vicenza

Critiche alla Giunta Rucco per la gestione di un cane antidroga in forza alla Polizia Locale di Vicenza ma praticamente mai utilizzato. La notizia, pubblicata sull’edizione odierna de Il Giornale di Vicenza viene colta dai consiglieri comunali Sandro Pupillo e Giovanni Selmo, candidati per la lista Civici con Possamai (quest’ultimo candidato sindaco di centrosinistra, ndr) per un attacco al candidato di centrodestra, l’attuale sindaco appunto.

Come riferito da GdV, da qualche settimana il suo conduttore è impossibilitato a lavorare, per cui Aria, questo il nome del cane antidroga, non può operare ed è stata sistemata in una pensione per cani per – riferisce il giornale – 18 euro Iva compresa al giorno. Va anche detto che il consigliere delegato alla sicurezza del Comune di Vicenza, Nicolò Naclerio, ha detto a GdV che “due nuovi coadiutori la potranno portare in pattuglia già a partire dai prossimi giorni”. Fin qui la notizia.

Selmo e Pupillo però polemizzano in particolare sui costi che “la storia tragicomica” di Aria ha comportato alle casse comunali e, quindi, ai contribuenti con “sprechi enormi”.

Sandro Pupillo e Giovanni Selmo

“Ad oggi, secondo quanto abbiamo potuto ricostruire da una serie di atti comunali pubblicati online, il solo mantenimento e addestramento del cane antidroga Aria è costato al contribuente vicentino almeno 20 mila euro. E si tratta di voci parziali. Con quali risultati? È notizia di oggi che Aria sia, nuovamente, ferma nel suo costoso pensionato canino.

Ma in generale, non risultano azioni in cui l’unità cinofila della Polizia Locale, doppione di quelle in uso presso la Polizia di Stato e le altre forze dell’ordine, abbia permesso di arrestare spacciatori. Quindi chiediamo all’amministrazione quanti soldi dei contribuenti siano stati spesi fin qui per un cane quasi sempre non in servizio; quali risultati si possano esibire, se qualcuno c’è stato; e se ritengono davvero che sia stato un buon investimento di denaro pubblico.

Per mesi e mesi – affermano Selmo e Pupillo – è stata alloggiata in una costosa pensione per cani, perché non poteva dormire in loco: migliaia di euro. Quando è venuto fuori che il cane era addestrato per riconoscere gli stupefacenti solo negli ambienti e non sulle persone, hanno dovuto farle fare un nuovo corso di addestramento: altri 10 mila euro.

Pare che il cane, trasportato avanti e indietro in un’auto non idonea, abbia finito per soffrire di depressione. Se questo è un successo da rivendicare per Rucco, non c’è da stupirsi se i cittadini di Vicenza citano il peggioramento di sicurezza e degrado come loro principale preoccupazione”.


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