Forza Italia per Rucco sindaco: Zanettin, Ronzulli e Tosi svelano lista. ViPiù: “Senatore vicentino, elogiato da Ronzulli, stoppi clima da rissa del destra centro”

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Stamattina, 14 aprile, a un mese esatto dal primo dei due giorni di votazione del primo turno per eleggere il sindaco di Vicenza, il senatore vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, la capogruppo al Senato Licia Ronzulli, il coordinatore del Veneto Flavio Tosi, l’assessore di lungo corso Marco Zocca e il consigliere regionale Alberto Bozza hanno presentato la lista di Forza Italia con i 32 candidati al consiglio Comunale (16 donne e 16 uomini) che per FI cercheranno l’elezione e saranno “apparentati” col sindaco uscente e ricandidato per il secondo mandato, Francesco Rucco.

Nel parterre des dieux all’Antico Caffè Nazionale in Galleria Porti spiccavano soprattutto l’ex sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck e l’ex europarlamentare Lia Sartori, candidata sindaco che fu sconfitta nel 2008 a sorpresa da un allora sottovalutato Variati e che condivise l’epoca d’oro del partito con maggior fortuna personale di Giancarlo Galan.

Nei discorsi di prammatica e un po’ di maniera in queste occasioni, in cui a fare da padrone di casa è stato proprio il vicentino Pierantonio Zanettin, di spicco sono parsi tre momenti:

  • il saluto e gli auguri di pronta guarigione al leader e fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi
  • il cenno ai due candidati della lista di Forza Italia, espressione di due associazioni che hanno tutelato e tutelano gli ex soci della Banca Popolare di Vicenza: l’avv. Emanuela Marsan di Adusbef, residente in provincia, e Patrizio Miatello, indicato anche lui nella lista distribuita (scaricala da qui) come della provincia di Vicenza ma, in effetti, di Cittadella, presidente dimissionario, per correttezza, di Ezzelino da Onara, che prima ha provato a sedersi in prima fila, da cui è stato cortesemente allontanato perché riservata ai giornalisti e ai vecchi maggiorenti del partito, e, poi, ha dovuto salutare rapidamente senza potersi presentare come pareva volesse fare
  • gli elogi della capogruppo del Senato Licia Ronzulli a Zanettin che ha definito come “uno dei politici che oggi è raro trovare, competente e onesto“…

Invitiamo tutti a vedere il video della presentazione della lista di Forza Italia in copertina (visibile anche sul nostro canale YouTube  e sulla nostra app LaPiù Tv, scaricabile gratuitamente in ambiente Android e iOs) per i primi 4 interventi (nell’ordine Zanettin, Rucco, Tosi e Ronzulli (con Zocca parzialmente “tagliato” e Bozza totalmente per fine memoria per il dilungarsi dei discorsi) soprattutto nella parte degli elogi di Ronzulli a Pierantonio Zanettin, parsi così sinceri (e da noi, se possiamo dirlo, pienamente condivisi) che il senatore ne è rimasto commosso fino a provare a trattenere l’evidente emozione.

Questo politico vicentino, per quanto non certo vecchio (per lo meno rispetto a chi scrive), ma di sicuro di vecchio stampo, è, per come lo conosciamo, così equilibrato e liberale nel senso storico della parola da non riuscire a capire come possa accettare e condividere i toni da rissa sistematica che, a nostro parere, stanno usando, con un crescendo preoccupante per un confronto democratico e fattuale, il sindaco uscente, i candidati delle liste che lo sostengono e i suoi spin doctor e ghost writer.

Non capiamo, quindi, come Zanettin stia vivendo questo inizio di campagna basato su attacchi all’arma bianca, sospetti continui di complotti e fraintendimenti “tirati” delle dichiarazioni degli avversari, che potrebbero apparire agli elettori come un sintomo di assenza di argomenti reali o di una errata strategia in una città che storicamente non ama gli schiamazzi.

Non capiamo, ripetiamo, l’aplomb di Zanettin a meno che, nel segreto delle stanze della coalizione di destra centro, in cui il centro moderato è in Forza Italia (come hanno rivendicato Ronzulli e lui stesso) e, si spera, in una parte almeno della civica di Rucco, il senatore vicentino non stia lavorando, con lo stile e il rispetto dei valori che Ronzulli gli ha riconosciuto, per riportare la contesa entro i binari di una competizione che, per quanto accesa, non deve diventare un match quotidiano di kick boxing.

Non degno di lui e della sua storia personale e politica, che, con noi a sollecitarglilo, lo invita a usare il suo prestigio e la sua influenza perché il centro destra non diventi troppo e solo destra d’assalto.


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