Nel settimo dei dieci incontri programmati ogni sabato Giacomo Possamai, candidato della coalizione di centrosinistra, ha affrontato il tema dello Sport e del verde pubblico, e vi proponiamo il video integrale delle sue proposte nella copertina di questo articolo (come tutti i video di nostra produzione visibile sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sulla omonima applicazione disponibile gratuitamente sia su Android che su iOs) e, di seguito, l’esposizione scritta fornita i media per far conoscere ai lettori/elettori le sue idee.
Giacomo Possamai su Sport e verde pubblico: “Vicenza sport city e città dei parchi vissuti”
Accordi di lungo periodo con i privati per la modernizzazione e l’efficientamento degli impianti, a partire dal Menti. Palestre a cielo aperto e più verde in ogni quartiere. Punti ristoro e attività per vivacizzare i parchi, grandi eventi al Parco della Pace“
Una rinnovata attenzione allo sport, al verde pubblico, al benessere ed alle attività all’aria aperta completa il quadro di città a misura delle persone e delle famiglie che abbiamo iniziato a tracciare nelle scorse settimane. Abbiamo fatto proposte concrete e insieme ambiziose per una città che combatta e riduca l’inquinamento, investa sulle rinnovabili, migliori la mobilità pubblicità e sostenibile, migliori la qualità della vita dei quartieri anche con un forte incremento di attività culturali diffuse. Tutto questo si completa appunto con una Vicenza che diventi pienamente sport city, in cui lo sport diventi elemento di connessione e risanamento sia personale che urbanistico, e con un’idea di città in cui il verde pubblico si moltiplica e diventa vera opportunità anziché essere un problema da gestire”. Stamani il candidato sindaco di Vicenza Giacomo Possamai ha presentato, come sta facendo settimana per settimana, le sue idee programmatiche sul fronte dello sport e del verde pubblico.
Il punto di partenza è una stoccata all’eredità della giunta Rucco: “La città di Vicenza investe per lo sport solo 17 euro ad abitante, quasi la metà della media provinciale e nazionale (32 euro). Basta infatti guardare alla grande incompiuta del Parco della Pace per constatare la disattenzione dell’amministrazione uscente verso quello che deve diventare il grande polo vicentino naturalistico, ricreativo, delle attività all’aria aperta e anche dello sport; un progetto iniziato e finanziato dalla precedente amministrazione e costantemente rinviato: il parco è ancora chiuso, i lavori sono in ritardo di anni, manca ancora qualsiasi progetto di gestione”.
Possamai ha poi illustrato le sue proposte. A partire dal Menti, e in genere dall’impiantistica sportiva. Per quanto riguarda lo Stadio Romeo Menti, il modello a cui si guarda è quello di un accordo con la società LR Vicenza per una concessione lunghissima: quindi sull’esempio di quanto fatto ad Udine con la Dacia Arena. A Udine la concessione di 99 anni si è tradotta in forti investimenti a carico del privato, che hanno consentito di sgravare il Comune dalla manutenzione straordinaria e alla società sportiva di rinforzarsi sul piano patrimoniale ed economico grazie alla gestione dello stadio. “Il Menti,
per chiarire, va ristrutturato, ma lasciato lì dove è. Molto dipende naturalmente dalla società sportiva e dalla volontà della proprietà, ma quello a cui dobbiamo puntare – spiega Possamai – è questo: creare le condizioni perché sia il privato a poter investire per uno stadio nuovo, moderno, che abbia al suo interno anche spazi per l’università: non soltanto aule per l’insegnamento ma laboratori, studentato, ristoranti. L’obiettivo è avere uno stadio che sia vissuto dalla città tutta la settimana, anche oltre i giorni della partita. E mi piacerebbe che dentro alla grande operazione dello stadio, in accordo con la società, ci potesse essere anche lo spazio per riportare in città gli impianti dove far allenare la squadra, per consentire ai tifosi di accompagnarla anche durante la settimana”.
Una logica simile deve interessare gli altri impianti sportivi. Puntando a convenzioni più lunghe per consentire alle società ed associazioni sportive (di tutti i livelli) di fare investimenti per il miglioramento delle strutture in uso e di conseguenza beneficiare degli stessi. Per quanto riguarda il Palazzetto dello Sport, il finanziamento ottenuto dal Comune riguarda solo l’impianto antincendio e il sistema di riscaldamento. Possamai: “Si è persa una grande occasione di attrarre risorse volte a rendere davvero centrale il Palazzetto, ripristinando e possibilmente ampliando le 1700 sedute, sia per le società che ci giocano che per la cittadinanza. Noi ci proponiamo da subito di procedere con uno strutturale ripensamento del Palazzetto, volto a creare un’area pronta ad ospitare palcoscenici sportivi di primo livello ed eventi, cercando sinergie con il mondo privato”.
Altro capitolo cruciale è il radicale piano per l’efficientamento energetico degli impianti. Una grande operazione volta da un lato a rendere gli impianti il più possibile autonomi dal punto di vista della produzione di energia e dall’altro a sostituire tutti i fari degli impianti sportivi con corpi illuminanti a basso consumo, diminuendo così l’impatto dei consumi sulle società sportive, che oggi devono accollarsi il costo di bollette fattesi molto più impegnative nell’ultimo anno.
Rimanendo in capitolo impianti, Possamai sostiene che “la nostra città ha bisogno di nuove palestre a cielo aperto: con la progettazione partecipata l’amministrazione Variati costruì ai Ferrovieri una palestra a cielo aperto, un esperimento di grande successo. A distanza di anni l’area è stata totalmente riqualificata e oggi è spesso frequentata da chi vuole allenarsi o da chi vuole giocare a pallacanestro sulla piastra sportiva adiacente. Replicheremo questo tipo di intervento nelle altre aree della città per consentire a tutti i cittadini di poter godere di queste strutture. Non solo. Tutti i quartieri hanno diritto a uno o più parchi sportivi”. Lo strumento per arrivare a questo risultato è quello di una mappatura e di un accordo quadro con la Diocesi e con il mondo delle scuole, per individuare tutte le aree che possano essere sottoposte a recupero e riqualificazione, anche con gli strumenti dell’urbanistica tattica e della street art. L’obiettivo è quello di dar vita a una piastra polivalente attrezzata per poter giocare a basket o a pallavolo in tutti i quartieri.
Lo sport deve essere per tutti e di tutti. Per questo non possiamo pensare di rivolgerci solo ai giovani, dobbiamo preoccuparci anche dei più anziani. La sostenibilità di una città, così come quella della salute pubblica, passa dal benessere dei suoi cittadini: favorire l’attività fisica, soprattutto dei più anziani, è determinante per raggiungere questi obiettivi. Organizzeremo questo tipo di attività in accordo con le realtà sportive all’interno delle strutture pubbliche nei quartieri, spesso vuote al mattino, e avvieremo una grande campagna di promozione dello sport in accordo con l’Ulss e i medici di medici generale.
Una particolare attenzione verrà dedicata anche all’inclusione sportiva delle persone con disabilità: con strutture accessibili e varie forme di agevolazione che consentano la pratica sportiva in prossimità della propria residenza, in forma piena.
Nel programma del candidato sindaco del centrosinistra su Sport e verde pubblico c’è anche il ripristino del percorso salute a parco Querini, attivo per oltre 20 anni e rimosso recentemente. Un tema, questo, che introduce alla seconda grande voce della proposta di Possamai: il verde pubblico.
“Ma Parco Querini non è l’unica area verde del centro dove è possibile svolgere attività sportiva: lo sport può essere una straordinaria chiave anche per il rilancio di Campo Marzo e per trasformarlo in un luogo più vivo e presidiato. L’Amministrazione uscente ha presentato un progetto e avviato i lavori per la rifunzionalizzazione dell’area, ma la vera svolta sarà data dalle attività che saranno portate in quel contesto: vogliamo renderlo il cuore dell’attività sportiva cittadina, coinvolgendo associazioni sportive e cittadini”.
“Dal centro alla periferia, serve un radicale ripensamento delle modalità gestionali – spiega Possamai -. Il Parco della Pace deve uscire rapidamente dalla situazione di stallo in cui è stato lasciato. Si tratta di un polmone verde di livello persino sovra urbano, la cui forza identitaria e culturale è, anche nei significati del progetto originario con il Giardino Centrale, che cercheremo di ripristinare dopo le modifiche varate in modo improprio dalla giunta Rucco. Non solo. Il Parco della Pace sarà il luogo più importante per il tempo libero dei vicentini: per le attività all’aria aperta, per il godimento della natura in città, ma anche per i grandi eventi musicali e spettacolari che lì troveranno luogo, e che saranno parte della Vicenza viva che vogliamo costruire”.
C’è un altro grande aspetto del verde pubblico che a Vicenza non è mai stato davvero sfruttato e che invece ha una potenzialità straordinaria: sono gli argini dei tre fiumi principali (Bacchiglione, Retrone, Astichello) che attraversano la città. “Vogliamo restituire gli argini ai vicentini – spiega Possamai – attraverso l’infrastrutturazione di percorsi ciclopedonali, la messa in sicurezza, la pulizia periodica e l’implementazione dell’illuminazione. Questo ci permetterà di offrire percorsi sicuri per l’attività motoria per tutte le età al riparo dalle auto”.
Ma ci sono anche i parchi di quartiere. “Spazi preziosi che puntiamo anche ad aumentare, per esempio con progetti come il parco urbano di San Biagio, che abbiamo presentato in queste settimane”. Su queste aree, fondamentali per le comunità di ogni zona cittadina, si darà vita a patti di collaborazione con le associazioni di quartiere, facilitando ed efficientando le azioni di manutenzione, controllo e gestione. Un elemento di ulteriore vitalità verrà assicurato dall’inserimento di punti ristoro e di chioschi nei parchi. “Il caso di straordinario successo di Parco Fornaci insegna – sottolinea il candidato sindaco – quanto sia importante inserire attività all’interno degli spazi verdi. Ovunque possibile inseriremo piccoli chioschi e punti ristoro nei parchi, anche di quartiere; gli stessi, aumentando la vitalità delle aree, costituiranno, altresì, dei presidi preziosi sul fronte della sicurezza”.
Un altro passo importante per dare vita ai nostri parchi sarà un’operazione simile a quella lanciata dal Comune di Padova e denominata “Spazi Aperti”: prima una grande mappatura delle aree verdi e degli spazi pubblici in città, pubblicata sul sito del Comune, dando poi la possibilità alle associazioni e alle realtà della città di utilizzarle in modo semplice per ritrovare finalmente socialità, relazioni e comunità, in sicurezza. Il tipo di attività da organizzare saranno di ogni tipo: dai doposcuola per i
bambini ai concerti, fino allo yoga o a presentazioni di libri. L’obiettivo è avere parchi e spazi pubblici costantemente vissuti, per farli diventare il centro della vita dei quartieri.
Ancora: l’amministrazione varerà il Piano comunale del verde, una sorta di piano regolatore che ha lo scopo di progettare e realizzare gli impianti forestali necessari alla crescita dei servizi ecosistemici. Fondamentali per aiutare la battaglia contro l’inquinamento urbano.
“Lo sport – spiega Possamai – può essere visto come strumento per cambiare la città e i quartieri, anche in un’ottica di rigenerazione urbana, con impatti positivi sulla qualità della vita delle persone, e anche come impulso alla crescita culturale. Questo è il senso di una sport city: una città in cui lo sport è sempre al centro della progettazione e della riappropriazione comunitaria. Strumento per favorire il benessere, l’inclusione, l’integrazione e la socializzazione. La pandemia ha cambiato la voglia di fare sport, di curare la salute, di vivere l’aggregazione. Le aree urbane, i parchi, si sono trasformati nel naturale teatro di attività motoria e sportiva, anche attraverso le nuove tecnologie digitali che aiutano la pratica individuale. Da un punto di vista politico, il nostro obiettivo è democraticizzare lo sport: rendendolo accessibile a tutti, creando in ogni quartiere aree verdi studiate per essere belle, sportive e tecnologiche”.
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