AGSM AIM dalle banche per dividendi aggiuntivi che Rucco ha promesso ad anziani e sportivi di Vicenza? A meno che Tommasi non diventi Cicero

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Agsm Aim e Francesco Rucco
Agsm Aim e Francesco Rucco

Il Consiglio di Amministrazione di AGSM AIM, riunitosi in data odierna, ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2022. Dell’utile netto consolidato, pari a 49,4 milioni di euro, non vengono indicati nella nota ufficiale, con cui la notizia è stata diffusa insieme ai vari dettagli, i dividendi spettanti ai due soci, i Comuni di Verona e Vicenza.

È nostra opinione, ma per ora almeno, senza conferme, che non siano state rese pubbliche ulteriori precisazioni ufficiali dopo che su questi dividendi si è scatenata due giorni fa una dura polemica tra i due candidati sindaci, Francesco Rucco e Giacomo Possamai, di cui abbiamo riferito nei seguenti due articoli:

Utili fantasma di AGSM AIM non disponibili per le promesse di Rucco? Giacomo Possamai: “Gravissima notizia per quelle per anziani e sport” (ore 12.35 del 20 maggio)

Possibili utili fantasma Agsm Aim per Vicenza denunciati da GdV e Possamai, Rucco ci risponde: “Unici fantasmi quelli del soccorso rosso del PD veronese” (ore 18.47 sempre del 12 maggio)

Fonti qualificate, interne all’azienda, ci confermano, comunque, che «è stato approvato il bilancio con 32 milioni di utili distribuibili, dopodiché i soci, cioè Verona col 61,2% delle quote e Vicenza col 38,8%, possono chiedere di attingere altre somme dalle riserve, per la cui distribuzione l’azienda dovrà, però, chiedere alle banche una specifica autorizzazione, perché al momento non è possibile erogare una cifra superiore a quella approvata nel bilancio».

Dai riscontri documentali in nostro possesso possiamo confermare e dettagliare, come scritto il 20 maggio anche dal GdV, che il Comune di Vicenza nel suo bilancio di previsione ha dato per scontato, generando un extra di poco oltre di 2,3 milioni di euro spendibili, il livello più alto possibile degli utili distribuibili, comunicati da Agsm Aim via Pec in data 16 dicembre 2022, cosa che il comune di Verona prudenzialmente non ha fatto, come confermano i documenti e, personalmente anche oggi, Michele Bertucco, assessore al bilancio veronese.

In sé il fatto potrebbe anche essere valutato solo in termini di maggiore o minore accortezza amministrativa, essendo relativo comunque a bilanci di previsione, ma appare a dir poco fuorviante l’uso che ne è stato fatto dal sindaco uscente che ha promesso nella campagna elettorale in corso per la sua riconferma importi per lo sport e gli anziani di 2 milioni complessivi attingendo a quell’extra ad oggi, a dir poco, incerto,

Il 16 dicembre 2022 il Cda di Agsm Aim comunicava, infatti, alle due Amministrazioni comunali che «unanimemente concorda che l’importo massimo di dividendi eventualmente distribuibili nell’anno 2023 è pari a euro 32 milioni. Il Consiglio di Amministrazione ritiene di comunicare anche la potenziale distribuzione – attingendo alle riserve – di un ulteriore importo di euro 6 milioni, con la precisazione che l’erogazione potrà avvenire se in coerenza con i covenant bancari», cioè (cfr. Wikipedia) con “un accordo che intercorre tra l’impresa e i finanziatori, che mira a tutelare questi ultimi dai possibili danni derivanti da una gestione eccessivamente rischiosa dei finanziamenti concessi

Nel documento “Direttive del Consiglio Comunale per la gestione delle Società partecipate del Comune di Vicenza”, contenute del Documento Unico di Programmazione 2023- 2025 approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 13 del 30/01/2023 (clicca qui) in data 22 aprile 2023 l’Amministrazione comunale di Vicenza scriveva sempre ad Agsm Aim (“Per conoscenza e per gli adempimenti conseguenti“) una cosa, diciamo, diversa e cioè che «Con nota del 16/12/22, prot. 201941, AGSM-AIM Spa ha comunicato che la società chiuderà l’esercizio 2022 con un utile e provvederà a distribuire utili tot. per 38 ml (da suddividere pro quota ai soci) in piena coerenza con i dividendi ipotizzati a piano industriale».

Ecco, quindi, che i 2,3 milioni in più del bilancio preventivo di Vicenza derivano chiaramente dall’aver dato per certo che l’assemblea dei soci con, lo ricordiamo, Verona decisiva col 61,2% delle quote e Vicenza col 38,8%, avrebbe deciso per l’elargizione anche dei 6 milioni provenienti dalle riserve ma che dovranno anche avere l’assenso preventivo delle banche.

Senza voler confrontare in questa sede la maggior prudenza dell’Amministrazione veronese, che si è limitata a prevedere un incasso di dividendi pari al minimo previsto e che, responsabilmente, non metterebbe, inoltre, Agsm Aim nelle condizioni di dover ricorrere a (stessa fonte, ndr) “clausole vincolanti per l’impresa, pena il ritiro dei finanziamenti o la loro rinegoziazione a condizioni meno favorevoli“, è compito dei lettori/elettori valutare le promesse del sindaco uscente basate su importi di cui non sa ora di disporre.

Tanto più se fosse vero il suo mantra propagandistico secondo cui un’amministrazione di Vicenza di colore diverso da quella nazionale la svantaggerebbe così tanto che Comuni come Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, per non parlare proprio di Verona e Padova e così via dovrebbero vedere come nemico l’attuale governo dell’Italia, e non di una parte, guidato da Meloni, Salvini e Tajani, così poco seri, secondo Rucco, da non guardare al “bene comune” ma da avvantaggiare solo gli amici.

Ma allora, se Rucco fosse convinto di questa “necessità di una filiera unica“, da “partito unico“, dimostrando una discutibile interpretazione di un ruolo pubblico e istituzionale, come sarebbe anche quello di sindaco di tutti i cittadini, beh, allora, almeno gli elettori” anziani e sportivi di Vicenza, decine di migliaia, potrebbero ben dimenticarsi dei 2 milioni di euro promessi da Rucco e che il sindaco di Verona, Tommasi, non approverebbe nell’assemblea di Agsm Aim in cui ha ben salda la maggioranza…

A meno che anche Damiano Tommasi, dipinto dal sindaco uscente di Vicenza come stratega del “Soccorso rosso“, non si converta a Rucco sulla via di Damasco come ha fatto ieri Claudio Cicero, quello, questo sì, più nero che rosso, ma ormai super famoso più che per le rotatorie per il suo, fino all’altro ieri, “mai con Rucco!“.


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