Champagne e Cava, metodo classico al Wine Lab con “Wine Specialists Journal”

1332
La Champagne in Francia, credits marcopoloTV
La Champagne in Francia, credits marcopoloTV

Approfittando delle tante cantine presenti al Wine Lab di Partesa, svoltosi presso il ristorante Gota di Trani (BT) lunedì 9 maggio 2023, in cui noi della Wine Specialists Council siamo stati/e attivi/e protagonisti/e, abbiamo avuto la possibilità di saggiare le differenze che esistono tra vini prodotti con metodo classico, ma di provenienza diversa. In particolare, la produzione con metodo classico, che in Italia ormai viene adoperata non solo per i più prestigiosi vini provenienti dalle regioni della Franciacorta e Trentino, ma con risultati eccellenti anche in altre regioni, identifica da sempre vini d’eccellenza detti Champagne, se provengono in maniera esclusiva dall’omonima regione francese, mentre vengono chiamati Cava, se provenienti dalla Spagna.

Champagne Drappier Urville, Carte d’Or Brut, 12% vol.

Champagne Drappier Urville
Champagne Drappier Urville

Caratteristica specifica degli Champagne è quella di essere prodotti principalmente da tre vitigni particolari, per cui anche questo della Maison Drappier è il risultato di un assemblaggio di  Pinot Nero al 75%, Chardonnay al 15% e Pinot Meunier al 10%, un peculiare vitigno che dà il meglio di sé proprio nel legare insieme gli altri due, che costituiscono la spina dorsale degli Champagne. Risale addirittura al 1808 la fondazione della Maison Drappier nel villaggio di Urville con un vigneto con terreno calcareo di circa cento ettari anche coltivati in regime biologico. La filosofia dell’azienda è orientata a lavorare nel massimo rispetto del prodotto, limitando i trattamenti in campagna e in cantina con bassissimi dosaggi di anidride solforosa. Interessante è anche il trattamento della liqueur d’expédition, cioè quella parte di prodotto che viene utilizzato per compensare il vino perduto durante lo sboccamento. La liqueur d’expédition non è esattamente identica al prodotto perduto, ma è solitamente composta da zucchero, aromi, vino liquoroso, distillato e Drappier la fa invecchiare per dieci anni in botti di rovere di limousine per poi successivamente essere conservata in damigiana. Venendo al nostro Carte d’Or, che comunque non è che lo Champagne base della maison, esso si presenta di colore giallo oro con un perlage fine e persistente, mentre al naso si presenta fruttato con intensi profumi di frutta gialla, agrumi e frutti di bosco, ma anche finemente floreale con un corredo di complessità olfattiva di spezie, crosta di pane e profumi eterei, sicuramente di lunga intensità e di qualità definita. In bocca è secco, fresco nell’acidità e sapido, di corpo con una persistenza lunga. Lo Champagne è un prodotto molto versatile, che può accompagnare un aperitivo, ma anche un antipasto di pesce oppure un secondo di carne bianca, purché sia rigorosamente servito a 7 gradi!

Eudald Massana Noya, Cava Brut Nature, 11,5% vol.

Cava Eudald Massana Noya
Cava Eudald Massana Noya

Meno alcolico rispetto allo Champagne, questo Cava metodo classico di Eudald Massana Noya viene prodotto nella zona di San Pau d’Ordal, nei pressi di Barcellona, in Catalogna da vitigni autoctoni denominati Macabeu (40%), Xarel-lo (40%) e Parellada (20%), tutti a bacca bianca, diversamente dallo Champagne che ne presenta due a bacca nera. Eudald Massana Noya è giunto alla nona generazione di viticultori e non rinuncia a fare del suo lavoro un’opera d’arte, adottando una filosofia biologica e biodinamica che, spera, diventino il futuro della viticoltura. La regione in cui è situata l’azienda, a metà strada tra Barcellona e Tarragona, risente tanto della brezza marina quanto di quella montana con i Pirenei e il Montserrat che puntellano il suo territorio. Questo Cava Brut Nature, che effettua la seconda fermentazione in bottiglia e affina dai 18 ai 22 mesi, si presenta di colore paglierino con una bollicina altrettanto fine e persistente. All’esame olfattivo presenta sentori fruttati di agrumi, floreali e i tipici profumi di dolce e crosta di pane dal metodo classico, per una complessità semplice e un qualità definita. All’assaggio è secco e fresco nell’acidità, e per quanto riguarda gli abbinamenti, noi della Wine Specialists Council, consigliamo sempre di abbinarli in base alla loro territorialità, per cui non possiamo non suggerire l’accoppiata di questo Cava un’ottima paella di mare.

di Donatella di Meo e Michele Lucivero.