È stato presentato a Palazzo ferro Fini di Venezia il Progetto di legge per creare a Verona la sede del primo Museo Internazionale del vino in Italia. Si tratta di “Modifica della L.R. 7 settembre 2000, n. 17, ‘Istituzione delle strade del vino e di altri prodotti tipici del Veneto e iniziative per la promozione della cultura materiale della vite e del vino e per la valorizzazione della tradizione enologica veneta’ e successive modifiche e integrazioni”. Il Pdl vede come primo firmatario il consigliere regionale Enrico Corsi della Lega.
La proposta normativa, già licenziata all’unanimità dalla Terza commissione, introduce un nuovo articolo alla legge del 2000 di Istituzione delle strade del vino e di altri prodotti tipici del Veneto per che autorizza la Giunta regionale a concorrere alle iniziative assunte dalla Fondazione Muvin di Verona per realizzare il Museo Internazionale del Vino.
La struttura sarà finalizzata alla promozione della cultura materiale della vite e del vino e alla valorizzazione della tradizione enologica e delle peculiarità culturali e turistiche del territorio.
Il Progetto di legge prevede che siano ammesse a contributo regionale le iniziative funzionali al perseguimento delle finalità della Fondazione MUVIN: realizzazione di sito internet multimediale che illustri il percorso di progressiva istituzione del Museo del Vino e le sue caratteristiche di promozione del prodotto e del territorio, anche sotto il profilo turistico e culturale; attivazione di collaborazioni con le Università degli Studi del Veneto, per il sostegno a iniziative di ricerca e sviluppo nel settore vitivinicolo; interventi di alta formazione e aggiornamento delle figure professionali che operano in questo ambito; promozione delle iniziative della Fondazione su riviste e canali web tematici e presso i musei del Vino già istituiti in Italia ed all’estero, anche al fine di pervenire, non solo alla definizione di una rete di condivisione di esperienze, ma anche alla definizione di percorsi turistico-culturali.
Saranno altresì ammesse a contributo, per la promozione della conoscenza delle caratteristiche di eccellenza della produzione vinicola, dei suoi caratteri tipici e tradizionali, in quanto legati alle tecniche di coltivazione e ai luoghi di origine e alla identità culturale e turistica del territorio: la promozione di convegni, conferenze e manifestazioni, in Italia ed all’estero, per diffondere la conoscenza della cultura del vino e della produzione vitivinicola del territorio; la partecipazione a webinar, workshop e fiere tematiche, nazionali ed internazionali.
Il consigliere Enrico Corsi ha sottolineato “l’assurdità che in Italia, Paese che si colloca al primo posto per produzione vitivinicola, non ci sia ancora un Museo internazionale del vino, al contrario di Paesi, come Francia, Spagna e Portogallo, votati alla cultura e alla promozione di questo prodotto. Il Museo, che avrà sede a Verona, dovrà diventare il primo per importanza in Europa e avrà il compito di valorizzare in modo adeguato il nostro territorio, i nostri prodotti tipici, le cantine e gli agriturismi, ma anche la nostra cultura. Il Museo rappresenterà altresì una finestra mondiale sul mondo del vino, un Vinitaly aperto 365 giorni all’anno, e potrà così tutelare questa importante manifestazione internazionale che hanno già tentato di portarci via. Ma abbiamo bisogno di tutti: approvando all’unanimità la mia proposta normativa, la Regione del Veneto ha fatto la propria parte; ora mi auguro che anche il Comune di Verona e lo Stato possano aiutarci concretamente affinché il Museo internazionale del vino possa diventare presto realtà”.
“Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato il mio emendamento per garantire il giusto riconoscimento ai musei del vino già istituiti in Veneto, come il Museo di Valdobbiadene e quello dei Colli Euganei”. Così Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle criticando lo “spostamento” del Pdl solo su Verona.
“Il neo istituito Museo del vino a Verona sia l’occasione per riportare l’attenzione politica sulla produzione vitivinicola veronese, spesso sottovalutata rispetto alle produzioni più popolari anche nel mondo politico di Zaia, ponendola al centro di una decisa attività di divulgazione culturale che renda disponibili a produttori, cittadini e visitatori tutte le tecniche colturali per ridurre l’impatto negativo della crisi climatica sull’agricoltura e la viticoltura”. Così la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde).
Sempre in tema di vino, nelle scorse ore, il ministro dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si sono incontrati a Roma, al Masaf, per continuare a elaborare strategie di promozione e tutela dei vini di Conegliano Valdobiaddene. “Dopo il protocollo d’intesa, firmato nelle scorse settimane anche con il governatore della Sicilia Renato Schifani, oggi con il presidente Zaia per difendere un comparto strategico per il Sistema Italia”, ha affermato il ministro Lollobrigida.
“Valorizzare prodotti che nascono in territori riconosciuti come patrimonio dell’umanità – ha aggiunto –, come le Colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, è un obiettivo del Governo Meloni che vuole salvaguardare un’agricoltura eroica e tradizionale, i cui frutti principali sono rappresentati da uve e vini di qualità, tutelati da marchi DOC e DOCG. Lavoreremo in sinergia per trasferire buone prassi, migliorare la formazione specialistica, difendere questa eccellenza dal mercato del falso ed elaborare una strategia per il turismo di settore”.