Fusioni di comuni, il Consiglio delle autonomie locali del Veneto dice sì al riordino. C’è anche l’unione tra Sovizzo e Gambugliano nel Vicentino

564
ius scholae, mozione in consiglio regionale

I processi di fusioni e associazionismo di Comuni e l’istituzione degli Ambiti territoriali sociali che riorganizzano la gestione dei servizi di assistenza sociale sono al centro dei lavori del Consiglio delle Autonomie locali del Veneto, convocato in videoconferenza e guidato dal sindaco di Grisignano Stefano Lain.

Oggi il ‘parlamentino’ degli enti locali ha espresso parere positivo e unanime al disegno di legge della giunta (pdl 185) in materia di associazionismo intercomunale, fusioni e intese programmatiche d’area, che a distanza di dieci anni aggiorna il piano regionale di riordino territoriale.

Tra le novità, che hanno trovato il consenso dei sindaci e dei rappresentanti di Province, Città metropolitana, Unioni Montane, Anci e Upi, l’individuazione nell’Ambito territoriale sociale (Ats) del perimetro entro il quale dovranno costituirsi tutte le forme associative tra comuni, la riduzione dal 50 al 30 per cento del quorum richiesto per la validità del referendum consultivo nel caso di fusioni di comuni, con una ulteriore riduzione al 25 per cento della percentuale di partecipazione richiesta nei Comuni là dove gli abitanti iscritti all’Aire superano il 20 per cento della popolazione complessiva, nonché la clausola di premialità per i comuni che si aggregano, da inserire nei bandi regionali che prevedono contributi agli enti locali.

Il disegno di legge della Giunta prevede, inoltre, nuove norme a salvaguardia della stabilità di governance e della funzionalità delle unioni montane, tra cui il divieto di recesso per i comuni montani dall’unione di appartenenza.

Il Consiglio delle Autonomie locali de Veneto ha quindi espresso parere favorevole ai nuovi processi di fusione tra comuni avviati in Veneto: l’istituzione del comune di Sovizzo in provincia di Vicenza, che potrà nascere dalla fusione tra Sovizzo e Gambugliano, se il referendum del 29-30 ottobre confermerà la scelta intrapresa dalle due amministrazioni; quella del comune di Setteville, che potrà nascere dalla fusione dei due comuni di Alano e Quero-Vas (a sua volta esito della fusione del 2013), in provincia di Belluno; e l’istituzione del nuovo comune di Santa Caterina d’Este, quale esito della progettata fusione tra i comuni di Carceri e Vighizzolo d’Este. Alla seduta del Cal hanno partecipato anche il sindaco di Alano, Amalia Serenella Bogana, e il sindaco di Gambugliano, Matteo Forlin, intervenuto anche a nome del sindaco di Sovizzo Paolo Garbin.

“Il Cal si fa parte attiva nel promuovere e sostenere i processi di aggregazione tra comuni. Mi auguro che per la data in cui saranno convocati i referendum sulle fusioni – dichiara il presidente Lain – la legge che abbassa al 30 per cento il quorum di partecipazione necessario sia in vigore, in modo che gli enti locali non perdano questa importante opportunità, a beneficio della sostenibilità dei servizi e, quindi, a vantaggio dei propri cittadini”.

Due mesi fa, il Cal si era già espresso a favore della fusione di due comuni, Polesella e Guarda Veneta, in provincia di Rovigo, nel nuovo comune di Polesella Veneta.

Infine l’organo di rappresentanza degli enti locali ha approfondito la riforma della gestione dei servizi assistenziali attraverso l’istituzione degli Ambiti territoriali sociali (Ats), in vista del parere consuntivo previsto dall’iter consiliare. Il disegno di legge (pdl 200), illustrato dall’assessore regionale alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin e dal responsabile regionale della Direzione servizi sociali Pierangelo Spano, individua negli Ambiti territoriali sociali il contesto di riferimento per la realizzazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali, cioè gli interventi, i servizi, le attività e le prestazioni integrate da assicurare in modo associato, universale e uniforme, in modo da ridurre le condizioni di svantaggio e di vulnerabilità.

Gli Ambiti territoriali sociali, identificabili con il perimetro delle 21 ex Ulss del Veneto, avranno propria personalità giuridica, organizzazione propria e autonomia di bilancio. “Entro due settimane il Cal esprimerà il proprio parere – assicura il presidente Lain – consapevole della grande scommessa rappresentata da questa riforma: il nuovo modello di gestione non solo valorizza la gestione integrata tra sanità e sociale, ma rende i Comuni protagonisti del coordinamento di tutte le dimensioni della vita comunitaria, dai servizi per il lavoro a quelli per la formazione, dai servizi per la casa e la residenzialità a quelli per l’inclusione sociale. Stiamo valutando con grande attenzione gli aspetti critici di una nuova organizzazione, che implicherà anche nuovi modelli gestionali, nuove forme giuridiche e adeguate risorse, pronti a collaborare con le strutture della Giunta per superare difficoltà e incertezze. E andremo a chiedere alla Regione di mantenere la regia della nuova riorganizzazione territoriale e di accompagnarne il percorso di applicazione, in modo che la transizione sia il più indolore possibile per tutti”.