CISA Andrea Palladio di Vicenza e Deborah Howard premiati con l’European Heritage Awards – Europa Nostra Awards 2023

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CISA Palladio
Deborah Howard

Il progetto di ricerca di Deborah Howard in collaborazione con il Centro Internazionale Studi Architettura (Cisa) Andrea Palladio di Vicenza, dal titolo L’architettura proto-industriale del Veneto nell’età di Palladio, è tra i vincitori degli European Heritage Awards / Europa Nostra Awards 2023, conferiti da Commissione Europea ed Europa Nostra.

Quest’anno, 30 eccezionali risultati nel campo del patrimonio, raggiunti da 21 paesi, hanno ricevuto il massimo riconoscimento europeo nel settore e saranno premiati in occasione della cerimonia degli European Heritage Awards il 28 settembre 2023 presso il Palazzo del Cinema di Venezia.

Il prestigioso evento sarà onorato della partecipazione di Cecilia Bartoli, Presidente di Europa Nostra. Anche Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, è atteso per questa occasione di alto livello. Durante la cerimonia saranno annunciati i vincitori del Grand Prix e il vincitore del Public Choice Award, scelti tra i vincitori di quest’anno, che riceveranno un premio di 10.000 euro ciascuno.

La cerimonia sarà un momento clou del Vertice europeo del Patrimonio culturale 2023, organizzato da Europa Nostra con il sostegno della Commissione europea, che si terrà dal 27 al 30 settembre a Venezia, città patrimonio dell’umanità.

Sostenitori e appassionati del patrimonio sono ora invitati a scoprire i vincitori e a votare online per decidere chi si aggiudicherà il Public Choice Award 2023, un premio in denaro di 10.000 euro.

“L’architettura proto-industriale del Veneto nell’età di Palladio”

La straordinaria carriera dell’architetto Andrea Palladio (1508-1580) fu intimamente legata alla rivoluzione proto-industriale che ebbe luogo nel Veneto tra il 1500 e il 1650. Questa innovativa ricerca, raccolta in un libro e poi declinata in una mostra al Palladio Museum di Vicenza, rivela l’affascinante architettura delle prime attività produttive industriali, dalla macinazione dei cereali alla produzione tessile, dall’estrazione mineraria alla lavorazione dei metalli, dalla produzione di carta, ceramica e legname alla concia delle pelli. Attraverso una rigorosa ricerca storica e un’approfondita indagine sul campo, il progetto fa luce sulle invenzioni tecnologiche, e in particolare sui nuovi metodi di sfruttamento dell’energia idraulica, che guidarono queste proto-industrie, evidenziandone l’impatto trasformativo sull’ambiente urbano e sul paesaggio rurale.

Il progetto di ricerca, guidato da Deborah Howard, è stato reso possibile grazie a un finanziamento del Leverhulme Trust, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio.

Nell’arco di tre anni (dal 2018 al 2021), lo studio ha portato il gruppo di ricerca a visitare 79 strutture superstiti, un’indagine sul patrimonio proto-industriale del Veneto che non ha precedenti in ambito italiano né europeo, e che offre spunti di riflessione sui valori ecologici di un’energia idraulica pulita e rinnovabile.

Il primo risultato della ricerca è la pubblicazione del libro “Architettura proto-industriale del Veneto nell’età di Palladio” (2021), curato da Deborah Howard e pubblicato dal CISA Andrea Palladio grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura italiano, della Regione del Veneto e degli American Friends of Palladio. Oltre a saggi generali sul tema, il volume presenta 27 casi di studio attraverso fotografie degli edifici, mappe storiche, dipinti, disegni, stampe da libri antichi.

I siti esaminati sono spesso trascurati e non godono delle tutele garantite all’architettura “alta”, ville, palazzi e chiese. In alcuni casi, sono in serie condizioni di degrado e rischiano di scomparire. Se alcuni di essi sono in condizioni precarie, e altri sono stati modificati nel corso dei secoli, molti sono invece mantenuti con amore dagli abitanti del luogo. I proprietari, i curatori e gli artigiani di questi luoghi hanno generosamente sostenuto il lavoro sul campo, collaborando per tutta la durata del progetto.

Il 12 novembre 2022 è stata inaugurata al Palladio Museum di Vicenza L’ambiziosa mostra “Acqua, Terra, Fuoco. L’architettura industriale nel Veneto del Rinascimento”. La mostra, che ha ottenuto una notevole attenzione da parte dei media e un ottimo successo di pubblico, presentava un’ampia gamma di manufatti, tra cui modelli di macchinari originali e ricostruiti. Sostenuta dalla Gladys Krieble Delmas Foundation, l’iniziativa espositiva è stata accompagnata da un ciclo di conferenze, da un calendario di visite guidate gratuite per gruppi, da un altro espressamente dedicato agli insegnati e da attività educative per bambini e ragazzi. 

“Il progetto di ricerca sull’Architettura proto-industriale del Veneto nell’età di Palladio getta luce su un aspetto finora trascurato dell’ambiente costruito e del paesaggio storico. La combinazione di temi di ricerca sull’energia idraulica e sulla gestione delle acque è originale e accattivante, e richiama l’attenzione su un patrimonio dimenticato legato all’architettura palladiana”, ha commentato la Giuria del Premio.

“Attraverso una meticolosa documentazione d’archivio e visite sul posto, il progetto raggiunge un elevato livello di qualità della documentazione. Il suo impatto va oltre la ricerca accademica, raggiungendo tanto i musei e i conservatori quanto il grande pubblico. Inoltre, il progetto porta alla luce l’eredità sconosciuta di un personaggio famoso, rivelando i contributi architettonici meno noti di Palladio. Questa indagine offre anche una nuova comprensione della storia dell’innovazione e del trasferimento di conoscenze a livello europeo, dimostrando come l’innovazione stessa nasca in risposta ai bisogni della società. Questo innovativo progetto sfida anche l’idea che sia necessario un elemento digitale per l’innovazione nella ricerca”, ha dichiarato la Giuria.