“Bene che il consigliere regionale Joe Formaggio, sulle onde dell’impulso alla tutela e valorizzazione ambientale, si ricordi del Lago di Fimon, ma omette che qualunque progetto, anche eventuali dragaggi, dipendono da studi ad ampio spettro, ad oggi non ancora finanziati. Va ricordato che tra le sue precedenti proposte di valorizzazione del Lago vi è stata quella di farne la Miami di Vicenza: piscine, ristoranti, divertimenti, festa, posti di lavoro, moto d’acqua. Per tutelare il Lago, sa che dovrà rinunciarvi”?
A dirlo la consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda, dopo che nelle scorse ore il consigliere regionale Formaggio di Fratelli d’Italia è intervenuto sull’argomento (leggi qui).
“Colgo dunque con entusiasmo – aggiunge la consigliera – questo inedito Joe Formaggio naturalista che ha deciso di guardare alla tutela della natura e dell’habitat. Tuttavia, lo fa anticipando i tempi su operazioni di dragaggio che non è affatto detto siano realizzabili: senza le indagini scientifiche preliminari che richiedono un anno di monitoraggio, né un progetto pilota, né un progetto a 360 gradi di dragaggio difficilmente potrà essere fatto. A meno che, Joe Formaggio, non voglia rischiare di contaminare irrimediabilmente il Lago di Fimon spostando materiale che potrebbe essere inquinato.
Quindi consigliere Formaggio, venda ciò che è vero: si può iniziare a lavorare per ricevere fondi, anche regionali, per far iniziare analisi e studi di pianificazione ad hoc, per studiare le strade migliori per tutelare il Lago. È ciò su cui Genio, Consorzio di Bonifica e Provincia stanno lavorando, ma al momento è senz’altro prematuro e rischioso ‘vendere’ strategie ancora non vagliate se vuole il bene del Lago di Fimon, dei cittadini e dei pescatori che lo vogliono ancora frequentare. Altrimenti, si tratta della conferma che la sua è un’attenzione indirizzata allo sfruttamento più che alla tutela dell’habitat. Spero dunque mi smentisca e che in sede di bilancio sosterrà le mie richieste di destinare maggiori risorse alla tutela dell’ecosistema del lago, partendo dall’esistente e cioè dal protocollo siglato l’anno scorso proprio tra Regione del Veneto e Provincia di Vicenza per la gestione del Lago di Fimon”, conclude Guarda.