Protesta dei poliziotti il 12 luglio, Vita Scifo (Silp Cgil Vicenza): “Non attueremo un presidio, ma nella nostra città siamo alla carità”

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Siamo senza risorse e senza organici, per il Governo i nostri sacrifici valgono 24 euro lordi al mese, meno di mezzo caffè al giorno – afferma in una nota il Segretario Provinciale Silp Cgil Vicenza, Vita Scifo – Nessuna assunzione straordinaria di personale per compensare i pensionamenti, come dimostra la drammatica carenza di agenti della nostra Questura; stipendi fermi al 2021 (per i dirigenti poi non è stato mai firmato il primo contratto dal 2017); pochissime attenzioni per le condizioni di lavoro e il benessere organizzativo delle poliziotte e dei poliziotti, mentre di pari passo esplode il “fenomeno suicidario”: 28 casi dall’inizio dell’anno ad oggi a livello nazionale tra tutto il personale in divisa.

A Vicenza non attueremo un presidio davanti alla nostra Prefettura così come, invece, accadrà contestualmente nelle altre province d’Italia. Ritengo una presa in giro fare finta che vada tutto bene. Nella nostra città “siamo alla carità”: tanti poliziotti all’Ufficio passaporti per fare fronte a un’emergenza che è divenuta quotidianità, a discapito di tutti gli altri uffici che hanno un front-office. A partire dall’Ufficio Immigrazione che, peraltro, continua a organizzare almeno 3 o 4 accompagnamenti a settimana di extracomunitari, irregolari sul Territorio Nazionale e di solito pluripregiudicati, ai Centri per il Rimpatrio. Per non parlare dell’Ordine Pubblico dove ormai vengono impiegate le solite 10/15 persone …

A coloro che chiedono maggiore presenza sul territorio da parte nostra, bisognerebbe  raccontare meglio la situazione di emergenza della nostra realtà lavorativa.

A Bassano del Grappa per diverso tempo non è stato possibile avere in servizio la pattuglia della volante sul territorio per mancanza di personale. Il Commissariato è sotto organico contando sulla carta (ripeto: sulla carta) 39 unità compresi i civili, i tecnici e il Vice Questore che lo regge.

Vita Scifo: a Vicenza non siamo messi meglio

Ogni anno vanno in pensione dalle 15 alle 20 persone con un ricambio di meno della metà.

Le assunzioni straordinarie promesse dai governi che si sono succeduti sono un miraggio e con una carenza di organico complessiva di 10.000 unità, grazie al combinato disposto con i pensionamenti che supereranno i nuovi arrivi, la Polizia di Stato avrà sempre meno operatori nei prossimi anni. Un problema che riguarda anche i Carabinieri e le altre Forze dell’ordine.

A tutto questo aggiungiamo il contratto scaduto e gli straordinari pagati al netto circa 8 euro l’ora; il tema delle pensioni e della previdenza complementare/dedicata che viene ignorato, cosicché gli agenti di PS già ad oggi possono essere considerati i nuovi poveri in quiescenza.

L’unica elemosina regalata ai poliziotti proprio in questo mese di luglio è un emolumento accessorio una tantum per il solo 2023, che dovrebbe compensare il mancato contratto. Parliamo di 24 euro lordi mensili a testa. Neppure mezzo caffè al giorno. Con una inflazione che viaggia oltre l’8% si tratta di un provvedimento vergognoso e offensivo per tutta la categoria.

Alla fine auspichiamo che l’attuale Governo prenda in mano la situazione delle Forze di Polizia per ripianificare l’organico: per ora “non ci resta che piangere”.

Quella del 12 luglio 2023 rappresenta la prima tappa di un lungo percorso di mobilitazione che proseguirà se non registreremo una inversione di tendenza concreta nella gestione delle politiche di sicurezza del Paese.

Infine non dimentichiamo che la “Legge Madia” sul “riordino delle carriere” stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2027 la dotazione organica della Polizia di Stato passerà da 117.291 a 108.403 unità.