Suicidio assistito Gloria, Vanessa Camani (capogruppo Pd in Veneto): “Necessità di normativa e procedure omogenee”

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Dichiarazioni anticipate di fine vita
Dichiarazioni anticipate di fine vita

La vicenda umana della signora Gloria, giunta al termine di un percorso consentito da una sentenza della Corte costituzionale ma ugualmente segnato da un travaglio burocratico e da una lentezza nelle procedure, dimostra la necessità di arrivare in tempi stretti all’approvazione di una legge sul suicidio assistito”. Le parole sono di Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale Veneto sul suicidio assistito.

“Il suicidio assistito è una possibilità già riconosciuta – puntualizza l’esponente Dem – Ma la stessa battaglia condotta in questi mesi da Gloria, che pur aveva tutti i requisiti richiesti, con il suo disperato appello a fare presto, rappresenta un richiamo che deve essere raccolto dalla politica e dalle istituzioni anche dopo la sua morte”.

“Nell’esprimere vicinanza alla famiglia di Gloria, ricordo che tra poche settimane approderà in Consiglio regionale la proposta di legge popolare in materia – aggiunge Camani – Un passaggio importante, da cogliere come occasione per fissare procedure e tempi certi e omogenei. Tutto questo, in attesa di un intervento e di un provvedimento da parte del Parlamento che troppe volte ha ritardato ad agire su questo versante”.


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La vicenda riassunta dal Tgr veneto

Gloria, nome di fantasia, se n’è andata la mattina del 23 luglio, a casa sua, assistita dal marito che è stato con lei fino all’ultimo istante. 78 anni, veneta, malata oncologica da tempo, è la seconda persona in Italia ad aver scelto di porre fine alle proprie sofferenze tramite l’aiuto alla morte volontaria, reso legale a determinate condizioni dalla sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale.

Prima in Italia ad avere ottenuto il farmaco

La donna è anche la prima in Italia ad aver ottenuto la consegna del farmaco, dopo la verifica delle sue condizioni e parere favorevole dell’azienda sanitaria e del comitato etico. Sei mesi di iter, che aveva ricevuto il via libero definitivo lo scorso 30 marzo. Prima di lei, parere favorevole anche per Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare.

“Gloria” aveva lanciato un appello

Il 12 luglio, “Gloria” aveva lanciato un appello alle istituzioni affinché il rinnovo delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti, prima della consegna del farmaco, fosse fatto quanto prima visto il peggioramento delle sue condizioni. Dopo 5 giorni, i medici hanno verificato che la signora avesse ancora piena capacità di autodeterminarsi e autosomministrarsi il farmaco, nonostante l’avanzare della malattia.

Veneto primo in Italia, per la proposta di legge regionale sul suicidio assistito

Nel dare la notizia ed esprimere la sua vicinanza ai familiari, l’Associazione Luca Coscioni, che ha supportato “Gloria” in tutte le fasi, ricorda che il Veneto è la prima regione in Italia ad aver raggiunto e depositato in Consiglio Regionale le firme necessarie per la proposta di legge regionale sul suicidio assitito.