Pastasciutta antifascista a Vicenza, provocazione del MIS: “noi portiamo l’olio”

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Lo striscione del MIS fuori da Porto Burci contro la pastasciutta antifascista
Lo striscione del MIS fuori da Porto Burci

La pastasciutta antifascista suscita le reazioni di chi evidentemente trova ancora indigesto questo concetto. Questa mattina a Vicenza fuori dal centro culturale Porto Burci è comparso uno striscione che recitava “se manca olio, lo portiamo noi”. Lo striscione era firmato MIS, Movimento Italia Sociale, che fa il verso al partito di Almirante recandovi lo stesso simbolo, cioè la fiamma, invero mai tolta nemmeno dall’attuale partito di governo cioè Fratelli d’Italia.

Il peccato originale è sempre quello: la nostalgia per lo squadrismo fascista. Il MIS organizza spesso ronde anti-degrado e anti-spaccio in città, e ha recentemente aperto una sede in Corso Santi Felice e Fortunato, suscitando la reazione di tutto il mondo antifascista.

Complice anche la rimozione della clausola antifascista di cui parlavamo anche ieri annunciando l’iniziativa di Porto Burci di stasera, richiamarsi al Ventennio fascista non è più un ostacolo rispetto alle iniziative pubbliche a Vicenza.

Ironia sull’olio di ricino

Il riferimento del MIS è chiaramente all’olio di ricino, un lassativo vegetale usato anche per la cura dei capelli (quindi serve più a loro). Durante il fascismo esso veniva usato dalle camicie nere per “purgare” i sovversivi, cioè umiliare pubblicamente chi osava ribellarsi al regime.

Mancando di senso dell’umorismo, questi signori, o ragazzotti, volendo scherzare non ci sono riusciti. Anzi, si sono dati dei fascisti da soli, ammettendo di essere quello che in città non si può tollerare (vedi il paradosso di Popper). Essi stessi con questo gesto spiegano meglio di chiunque altro il motivo per cui a 80 anni di distanza l’antifascismo è ancora un valore importante.

La reazione di Porto Burci

Al di là dell’ironia oggi, come il 25 aprile scorso, ribadiamo che Vicenza è una città antifascista e che pretende il ripristino immediato della clausola – è la risposta del Porto Burci in un post Facebook -. Non ci faremo rovinare la serata, oggi festeggiamo l’arresto di Mussolini e la memoria dei fratelli Cervi. L’olio di ricino che vorrebbero portarci questɜ signorɜ è quello che veniva usato durante il ventennio per punire e torturare gli oppositori del regime. Metodi violenti esercitati da persone violente e ottuse che si nascondono dietro un’italianità vecchia, antistorica, machista e patriarcale“.