Orsini e la lezione a Venezia sull’Ucraina: “Non piego la testa”. Ma dure critiche bipartisan, Zanettin (FI): “Iniziativa imbarazzante”. Camani (PD): “Umiliazione dell’istituzione”

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L’invito ad Alessandro Orsini, professore alla Università romana Luiss, per una lectio magistralis nella sede del Consiglio regionale del Veneto su Ucraina e le relazioni tra Nato e Russia ha fatto molto discutere, come le apparizioni di Orsini nelle trasmissioni televisive nazionali per le sue posizioni critiche sull’Ucraina e gli Stati Uniti d’America.

Il professor Orsini aveva annunciato sui social: “Problemi risolti, terrò la mia lezione accademica a Venezia sulle relazioni Nato-Russia dal 1999 al 2023. Il mio messaggio pedagogico è sempre lo stesso: non piegate mai la testa davanti alle ingiustizie, lottate per un mondo migliore. Grazie dell’affetto”. La lezione si è effettuata (qui resoconto dettagliato) ed è stata trasmessa anche in diretta video sui canali del Consiglio regionale.

Ma non si sono placate le critiche politiche, bipartisan.

“Giudico inopportuno e discutibile lo spazio istituzionale riservato dal Consiglio regionale veneto al professor Alessandro Orsini, che ha tenuto stamane a Palazzo Ferro Fini addirittura una ‘lectio magistralis’ sulle relazioni Nato-Russia”, è la netta presa di posizione del senatore vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin all’agenzia stampa nazionale Nova.

“Era auspicabile maggiore prudenza da parte del presidente Roberto Ciambetti – aggiunge Zanettin – prima di dare corso a una iniziativa così imbarazzante”.

Anche da Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Regione arriva una forte presa di posizione ripresa dal CorVeneto: “La trovo un’umiliazione dell’istituzione e un’evidente contraddizione politica, visto che avviene proprio negli stessi giorni in cui la premier del governo di centrodestra, si reca negli Usa per ribadire al presidente Biden la posizione dell’Italia sulla guerra in Ucraina. Non è una banalità nè un fatto su cui sorridere: siamo nel solco di numerosi episodi di questo genere, a cominciare dalla “missione” nella Crimea occupata dai russi degli stessi Ciambetti, Sandonà e Valdegamberi”.

E conclude Camani: “Non ci penso neanche ad andarci, ho cose più importanti in agenda, devo stirare”.