Pastasciutta antifascista, l’olio fa scivolare… nella lite Anpi e Il Giornale di Vicenza

1185
Anpi Pastasciutta antifascista Vicenza
Anpi Pastasciutta antifascista Vicenza

La Pastasciutta antifascista di Vicenza finita sui media nazionali per lo striscione sull’olio (di ricino?) che esponenti del Mis avevano sarcasticamente offerto per la “pasta” degli antifascisti, ha fatto discutere anche nei giorni seguenti. Tutto è partito da un’intervista di Roberta Labruna a Gian Luca Deghenghi, portavoce del Mis, pubblicata su Il Giornale di Vicenza, alla quale è seguita una lettera di Adriano Battagin riportata dallo stesso giornale che gli ha risposto col direttore Marino Smiderle. È seguita, quindi, la controreplica a firma di Danilo Andriollo, Franca Dal Maso e Luigi Poletto dell’Anpi Vicenza, che ha diffuso quest’ultima lettera anche sui propri canali comunicativi a cui ha replicato Smiderle.

Le lettere sulla Pastasciutta antifascista

Ecco alcuni estratti dello scambio di lettere pubblicate sulla vicenda:

Sono indignato per come il giornale ha trattato i recenti episodi relativi alla pastasciutta antifascista – aveva scritto Adriano Battagin e mi sono detto: ma sto leggendo Il Giornale di Vicenza o la ben nota Vedetta Fascista del ventennio? Con l’intervista concessa al fascista è come se dopo un reato il colpevole avesse pari dignità della vittima. Chiudo chiedendole un’intervista a tutta pagina del presidente Anpi di Vicenza che permetta al lettore di capire bene come stanno realmente le cose”.

Gentile Battagin, non abbia dubbi – è stata la risposta di Marino Smiderle -. Il Giornale di Vicenza starà sempre dalla parte della libertà e della democrazia e di chi si batte per difenderle. Quanto all’Anpi, fino a quando insisterà nel mettere sullo stesso piano il fascista e invasore Vladimir Putin con il democratico e invaso Volodymyr Zelensky non potrà certo pretendere di ergersi a paladina di quei valori per i quali hanno combattuto i partigiani italiani che, grazie alle armi fornite dagli americani, hanno fornito un contributo significativo per abbattere la dittatura fascista”.

La invitiamo cortesemente a indicare un documento, un presa di posizione, una dichiarazione di sostegno a Putin da parte di un/una responsabile dell’ANPI, in provincia di Vicenza o a livello nazionale – hanno scritto quindi piccati Andriollo, Dal Maso e PolettoCi ha sorpreso che il giorno dopo la pastasciutta antifascista, che francamente costituisce una notizia, vista la partecipazione di oltre 1.200 vicentine e vicentini alle nostre iniziative in provincia, sul suo giornale non sia apparso il comunicato dell’Anpi che informava di ciò, ma un’intervista ad un fascista. Questo non ci meraviglia perché notiamo da tempo che voi ignorate i comunicati con cui l’Anpi intende contribuire alla pubblica informazione. Saranno lettori e lettrici a giudicare”.

Quanto ai comunicati dell’Anpi – è scritto nella controreplica del direttore Smiderlene abbiamo dato conto anche in occasione dell’ultima polemica legata allo striscione fascista contro la pastasciutta antifascista, quando nel pezzo a firma Roberta Labruna si ricordava che «ovviamente non manca l’Anpi che schiera Danilo Andriollo, Franca Dal Maso e Gigi Poletto: “È un’azione vile, minacciosa e intimidatoria che ricorda i peggiori comportamenti violenti dello squadrismo fascista. Ai neofascisti del Mis diciamo chiaramente “Non ci intimidite!”».

Se pubblicassimo solo le cose che condividiamo – conclude Smiderle – non saremmo andati a intervistare l’autore di quello striscione che evocava l’olio di ricino. Lo sdegno che hanno suscitato le sue risposte è giornalisticamente servito per capire cosa pensano da quella parte. E ha portato acqua al mulino di chi difende libertà e democrazia”.

Pastasciutta antifascista nel Vicentino

Anche quest’anno la Pastasciutta antifascista, in ricordo della festa tenuta a Casa Cervi il 25 luglio 1943 per festeggiare la caduta di Mussolini, si è svolta in tutta la provincia di Vicenza.

Numerosa è stata anche la presenza al presidio di Rosà, promosso per protestare contro l’improvvida scelta della Sindaca, che ha negato la possibilità di organizzare l’incontro in un luogo pubblico a ciò adibito” – così l’Anpi Vicenza ha celebrato l’indomani degli eventi nel Vicentino – Tra il capoluogo e le altre località (Dueville, Marano Vicentino, San Vito di Leguzzano, Sovizzo, Torrebelvicino, Valdagno) nelle quali l’ANPI, insieme ad altre associazioni e organizzazioni, ha promosso questo evento, hanno partecipato a questa occasione di convivialità e impegno solidale oltre 1200 donne e uomini, ragazze e ragazzi.

A Valdagno ha voluto onorarci della sua presenza Teresa Peghin, la partigiana “Wally”, che a settembre compirà 99 anni. Ringraziamo di cuore le volontarie e i volontari che con il loro impegno hanno permesso di raggiungere questo risultato.

E’ stata, questa, la migliore risposta a chi, come la Sindaca di Rosà, pensa che l’antifascismo sia un problema di ordine pubblico e non un impegno civile al quale ci chiama la Costituzione: a questo proposito osserviamo che la stessa Questura ha smentito di aver parlato di rischi per l’ordine pubblico legati alla nostra iniziativa prevista a Rosà. Ed è una importante risposta di partecipazione democratica e civile a chi, come i neofascisti del MiS, hanno voluto provocare e minacciare, con un tono che qualcuno ha preferito scambiare per goliardia. Alla minaccia abbiamo risposto con la festa, l’impegno e l’ironia, espressa particolarmente da ragazze e ragazzi.

All’una e agli altri ribadiamo che continueremo con il nostro lavoro e la nostra attività antifascista, in nome delle partigiane e partigiani e della Costituzione, e che non ci faremo intimidire”.