Pensare che una amministrazione – scrivono in una nota i consiglieri comunali Simona Siotto e Francesco Rucco – possa lasciare in eredità all’amministrazione entrante non solo una mostra, ma addirittura una attività di programmazione di mostre significa non aver mai organizzato mostre e non sapere cosa significa, cosa comporta e quali scelte necessita una attività di questo tipo.
La verità è che le mostre, soprattutto quelle di alto contenuto scientifico e di spessore internazionale, non si ereditano, ma si pensano, si studiano e si fanno. E per poterle fare al meglio la precedente amministrazione ha lasciato in eredità uno degli allestimenti più innovativi mai presentati in Italia: un mix di tecnica e design riconosciuto a livello internazionale, frutto della partecipazione di una importante azienda vicentina al progetto grandi mostre in basilica.
Ha lasciato anche qualcosa di più: un modello organizzativo rodato che ha messo a sistema le eccellenze culturali della città e che ha dimostrato che, se Vicenza si guarda, trova in sé stessa eccellenze in grado di competere con altre eccellenze del settore e che, talvolta, il mondo ci invita. Noi continuiamo a credere in quel modello ed in quel modo di organizzare mostre e di fare cultura, ed invitiamo la nuova amministrazione ad agire senza ombre e registi occulti e a valorizzare la città che hanno chiesti di amministrare.