Guarda film e siti pornografici ma non vuole pagare servizio dell’Internet Point, interviene la Polizia di Stato di Vicenza

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Guarda film e siti pornografici in un Internet Point e pretende il servizio gratis: interviene Polizia di Stato di Vicenza
Guarda film e siti pornografici in un Internet Point e pretende il servizio gratis: interviene Polizia di Stato di Vicenza

Nella mattinata di ieri, la Centrale Operativa della Questura di Vicenza e Provincia (qui l’azione del questore Paolo Sartori dal suo insediamento nell’incarico ndr) riceveva una richiesta di intervento in Contrà XX settembre da parte dell’impiegata di un Internet Point per la presenza all’interno di un soggetto con un atteggiamento molesto e provocatorio intento a guardare film e siti pornografici in rete senza voler pagare il servizio Internet.

Giunti sul posto gli Agenti della Squadra Volanti”, su indicazione dell’impiegata, individuavano un giovane che, a torso nudo ed a piedi scalzi, stava seduto ad una delle postazioni internet .

L’impiegata, nell’occasione, spiegava ai poliziotti che il soggetto – un 22enne cittadino romeno residente a Vicenza, con a proprio carico precedenti penali e/o di Polizia per reati contro la persona, il patrimonio e la famiglia, nonché svariate sanzioni amministrative per ubriachezza molesta – poco prima era entrato nell’esercizio commerciale pretendendo, con fare arrogante ed aggressivo, di utilizzare una postazione, ma a titolo gratuito.

Gli agenti, quindi si sono avvicinati al soggetto chiedendogli di identificarsi, ma costui, intento a consultare pagine internet con alcuni film e siti pornografici, ha proseguito in ciò che stava facendo senza prestare alcuna attenzione alla presenza della Polizia, e senza fornire alcuna risposta.

Poiché il soggetto, alla seconda richiesta in tal senso formulatagli dagli agenti della Polizia di Stato di Vicenza, ha seguitato a mantenere un atteggiamento provocatorio, senza fornire elementi per la sua identificazione, questi hanno deciso di accompagnarlo presso gli Uffici della Questura di Viale Mazzini. Qui, di fronte al persistente silenzio dell’individuo, solo grazie alla comparazione delle impronte digitali è stato possibile identificarlo in maniera certa.

Il titolare dell’Internet Point si è riservato di procedere con la formalizzazione di una eventuale denuncia per insolvenza.