Le gaffe della dinastia Meloni: per Giambruno le agnelline “provocano” i lupi, per Lollobrigida i poveri mangiano meglio dei ricchi

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Meloni.Il lupo e l'agnellina, di Claudio Mellana
Il lupo e l'agnellina, di Claudio Mellana

«Se non ti ubriachi il lupo lo eviti»: la frase del giornalista di Rete 4 Andrea Giambrino pronunciata durante la puntata del 28 agosto su Rete 4 di “Diario del Giorno” ha scatenato l’ira social ma il compagno della premier Giorgia Meloni si è difeso affermando che era stata distorta la realtà estrapolando dal contesto di condanna degli stupratori la sua affermazione: «Forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico. Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti – non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo – ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi».

La comunque discutibile affermazioni del compagno (in senso familiare, non politico, per carità…) della Meloni seguiva quella del ministro al Mesaf (agricoltura, sovranità alimentare e foreste) Francesco Lollobrigida, un altro familiare, per la precisione cognato, della nascente dinastia della presidente del Consiglio: «In Italia i popveri amngiano meglio dei ricchi».

Per quelli che seguono il calcio il termine “cooling break” è ormai di uso comune, per quelli che non gliene frega niente del calcio spiego: è una breve interruzione di una partita di calcio concessa dall’arbitro per consentire ai calciatori di rinfrescarsi, in caso di caldo eccessivo. Una volta per ogni tempo di gioco e dopo 25 minuti.

Giusta precauzione nei confronti di chi fatica intensamente.

Mi domandavo, percorrendo l’autostrata Torino-Savona che è tutta un cantiere praticamente su ogni viadotto (vedi il ponte Morandi) se gli operai che vi lavorano per 8 ore e non per due tempi da 45 minuti, abbigliati con indumenti fluerescenti ad alta visibilità, non in pantaloni corti, sotto un sole da oltre 40 gradi, abbiano diritto al coolong break. Notavo che per chilometri di cantiere non c’è un riparo: una tettoia, una tenda, un camper.

Forse però gli operai non ne hanno bisogno perché, come dice il ministro Lollobrigida, mangiano meglio dei ricchi calciatori che per questo sono più cagionevoli di salute?


Qui le vignette di Claudio Mellana e Almor

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Claudio Mellana
Claudio Mellana (Torino, 30 settembre 1948) è un umorista italiano. Ha cominciato pubblicando su riviste underground o politiche alla fine degli anni sessanta. Nel 1970 ha fondato con Dario Mairano la rivista underground Pelo e Contropelo, attiva sino agli anni ottanta. Nel 1975 viene realizzata a Torino la prima mostra di satira politica, chiamata anch'essa Pelo e Contropelo. La sua prima importante collaborazione è del 1972 con Ca Balà, la rivista madre della moderna satira politica italiana, e poi si estende a svariati periodici e giornali: ABC, IO, Nuovasocietà, Pianeta, Radiocorriere, Il Collezionista. Suoi disegni compaiono su l'Unità, La Stampa, Stampa Sera, Paese Sera. Si dedica, a partire dagli anni '70, quasi esclusivamente alla satira politica e realizza centinaia di vignette, e manifesti, per i giornali sindacali della CGIL. Partecipa a numerose mostre collettive, in Italia e all'estero, ricevendo anche riconoscimenti e premi, e ha esposto in mostre personali a Carpi e Torino. Con Dino Aloi ha curato, per Feltrinelli, nel 1991 il libro Un Lavoro Da Ridere: Antologia Della Satira Del Movimento Operaio Dall'Ottocento a Oggi , nel quale vengono raccolte le vignette a carattere sindacale comparse nei periodici italiani dalla metà dell'800. Ancora con Dino Aloi, dal 1994, cura il Premio intitolato a Giorgio Cavallo per la satira e l'umorismo, per conto della città di Moncalieri. Nel 2007 collabora alla realizzazione della mostra "Ludere et ledere" (Umorismo grafico e satira politica) tenutasi a Bergamo. Nel 2008 alla mostra "Il sorriso graffiato" ( Fascismo e antifascismo nel disegno satirico dalla grande guerra alla Costituzione) tenutasi al Castello di Ussel a Chatillon in Valle d'Aosta. Nel 2010 alla mostra "Dalla Storia alla Satira" (Cronache ed eventi in caricatura da Cavour ad Andreotti) tenutasi all'Archivio di Stato di Torino. Nel 2010, insieme a Dino Aloi, pubblica "Umoristi in Piemonte" (Dizionario di autori e riviste per sorridere e graffiare dal 1848 ad oggi). Nel 2011 collabora alla realizzazione della mostra "La donna immaginata. L'immagine della donna" tenutasi a Torino. Nel 2013, sempre con Dino Aloi, realizza la mostra "Casimiro Teja. Sulla vetta dell'umorismo" e il relativo catalogo contiene la più dettagliata biografia del grande caricaturista torinese realizzata sino ad oggi. Espone frequentemente in mostre collettive. Nel 2019 pubblica con le Edizioni Neos il libro "Lo Sputasentenze" una raccolta di 583 aforismi e pensieri vari ed espone 50 vignette senza parole in una mostra personale allo Spazio Mouv' di Torino. Collabora attualmente con pubblicazioni su Internet come "Buduar", "Nuovasocietà", " ViPiu.it", "CiaLiguria", Iltorinese, Torinofan e "Tellusfolio". Ha pubblicato, ad oggi, oltre 3000 vignette