Teatro Olimpico, c’è anche Alessandro Cecchi Paone per il Requiem di Mozart: “Acustica perfetta”

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L’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin ha accolto al teatro Olimpico Alessandro Cecchi Paone. Il noto giornalista e conduttore è a Vicenza proprio per assistere, questa sera, al Requiem di Mozart.

“È sempre un piacere – dichiara l’assessore Ilaria Fantin – accompagnare in Olimpico ospiti del mondo della cultura e dello spettacolo che sanno apprezzare l’infinito valore del nostro teatro. Cecchi Paone ci ha confidato la felicità di potersi godere, stasera, il capolavoro di Mozart con l’acustica perfetta offerta dall’Olimpico dove peraltro, ritornato dopo tanti anni, ha provato lo stupore e l’emozione della prima volta”.

L’opera, proposta nell’ambito del festival Vicenza in Lirica diretto da Andrea Castello, vede interpreti del calibro di Barbara Frittoli, Sara Mingardo, Roberto Manuel Zangari e Riccardo Zanellato esibirsi con l’Orchestra Camerata Musicale Città di Arco, diretta da Marco Comin, e il coro Iris Ensemble del maestro Marina Malavasi.

I biglietti sono esauriti.

Requiem (Mozart)

La Messa di requiem in Re minore K 626 è l’ultima composizione di Wolfgang Amadeus Mozart. Rimasta incompiuta per la morte dell’autore, avvenuta il 5 dicembre 1791, fu completata successivamente dall’amico e allievo Franz Xaver Süßmayr. La composizione è considerata come un testamento spirituale del musicista.

La scrittura del Requiem ebbe inizio nell’autunno del 1791, probabilmente verso la metà di settembre dopo il rientro di Mozart da Praga dove aveva realizzato La clemenza di Tito. Il musicista iniziò verosimilmente a lavorare sul serio sull’opera commissionata dopo aver terminato Il flauto magico, rappresentato il 30 settembre con la sua direzione.[2] La prospettiva di un guadagno certo lo indusse a scrivere con sollecitudine, ma il 20 novembre le sue condizioni di salute peggiorarono e fu costretto a letto, limitando la sua attività pur rimanendo sempre vigile e cosciente fino a due ore prima del decesso il 5 dicembre.[3] Fino all’ultimo si affannò per scrivere la sua opera e la provò cantando con i suoi allievi le parti già scritte; era riuscito a completare in partitura la sezione iniziale fino al Kyrie; dal Dies Irae e Hostias compreso aveva scritto solo le parti vocali e il basso continuo, indicando per sommi capi le parti degli strumenti.[4]

La composizione del Requiem è però ancora oggi legata a circostanze velate di mistero.[2] L’opera è collegata alla controversa vicenda della morte del suo autore, avvenuta il giorno successivo alla stesura delle parti vocali del Domine Jesu e Hostias. Subito dopo la sua morte apparvero le prime leggende e numerosi aneddoti.

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Fonte: Alessandro Cecchi Paone al Teatro Olimpico per il Requiem di Mozart , Comune di Vicenza

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