Quando un qualunque gruppo è di successo la caratteristica indispensabile per averlo è il gioco di squadra. E la vicentina Global Display Solutions venerdì sera ha dimostrato ancora una volta che GDS significa anche gioco di squadra. Come?
La GDS, 140 milioni di euro di fatturato (ne abbiamo scritto su VicenzaPiù Viva in edicola e anche su questa testata web), che oltre alla sede principale e storica di Cornedo, ha altri due stabilimenti a Treviso e a Torino, mentre all’estero ce ne sono a Taiwan, in Cina e Australia, a Chicago, negli USA, a Londra, in Inghilterra, Romania e Tunisia, ha “ospitato” venerdì 22 settembre la sua squadra di Cereda di Cornedo, 110 collaboratori che fanno parte del migliaio di dipendenti in tutto il mondo, per una serata di gruppo.
La grigliata con mega bistecche, salsicce e altre carni preparata all’esterno, “circondate” da contorni di ogni tipo, gustate prima di “pastine” e gelato e innaffiate da vini e birre su scanni da allegra sagra di comunità all’interno di uno dei capannoni, è stata uno dei fili conduttori della serata.
Giovanni Cariolato, fondatore, titolare con la famiglia e Ceo del gruppo, che, ai tempi dell’originaria CA&G, mi ha portato per una collaborazione nel 1992 da Roma a Vicenza, dove poi sono rimasto a “scrivere” i successivi capitoli della mia vita, nel suo breve ma intenso intervento per salutare i suoi ospiti, collaboratori attuali e precedenti, come chi vi scrive, ha detto: «Chi mi conosce sa che sono uno che lavora e tanto ma non ama troppo le manifestazioni pubbliche. Ma, dopo che i miei figli, Filippo e Riccardo, hanno organizzato questa serata, come stanno facendo anche per altre attività come un torneo di Calcio a 5, la Gds Cup, e dopo aver visto tutti voi presenti qui con gioia, sono contento di aver assecondato i miei figli. Vedo qui non solo collaboratori di oggi e del passato e alcuni loro familiari, ma percepisco uno spirito di gruppo che è quello che, al di là delle frizioni che ci possono sempre essere in una grande azienda, ci ha fatto superare anche momenti difficili e rendere solida e condivisa la nostra crescita».
Se Cariolato questa volta si è “mostrato” accanto al palco di un bravissimo disk jockey, la cui disco parade e la cui cronaca live della serata hanno sempre tenuto caldo l’ambiente, dietro le quinte, dopo aver organizzato tutto a puntino, come fanno anche a livello lavorativo in azienda, hanno operato i figli di Giovanni e Regina, Filippo e Riccardo, con quest’ultimo organizzatore e “direttore” anche di un accanitissimo torneo di calciobalilla con addirittura 32 coppie in tabellone e tutto proiettato su schermi (ovviamente i display e le luci Led per industrie erano rigorosamente GDS).
Fin qui mi sono tenuto ma, se, da Pinocchietto, non volevo sbandierare che il mio “capo” del 1992-93 mi ha citato in pubblico per la mia collaborazione da ingegnere con la Dtop sua e di Giuseppe Mattiello, e, poi, ha detto ai presenti una cosa che mi ha commosso (“A Vicenza Giovanni Coviello passerà alla storia per la pallavolo femminile come Paolo Rossi ha fatto per il calcio biancorosso“), per il torneo calciobalilla come non posso darvi la notizia di cronaca attesa da… tutti su ViPiu.it?
Io con Claudio, che in due facciamo oltre 140 anni, abbiamo fatto coppia e, da sottovalutati outsider senza allenamenti comuni e senza precampionato, abbiamo sbaragliato in sequenza tutte le squadre avversarie fino ad arrivare in finale.
E qui da possibili primi assoluti siamo diventati secondi, cioè come diceva Enzo Ferrari, “i primi degli ultimi”.
Scontento io? No, felice perché ho ritrovato vecchi colleghi, perché ho scoperto nuove belle persone (e… donne), perché ha vinto una coppia di giovani dipendenti attuali ma, soprattutto, perché io, “Gianni” Coviello, sono stato riaccolto da “Gianni” Cariolato là da dove ho cominciato il mio cammino a Vicenza (tra computer, volley e giornali) contribuendo nel mio piccolo a far crescere l’allora piccola CA&G, che è diventata la grande GDS col… gioco di squadra.
Io nel 1992 c’ero, venerdì sera anche e, pur se “domani è un altro giorno, si vedrà”, spero di esserci ancora altre volte…
Intanto, grazie Gianni.
