Fondi Pnrr, installata al San Bassiano la prima apparecchiatura. Il Dg Ulss 7 Bramezza: “Premiato il buon lavoro organizzativo”

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È stato installato nei giorni scorsi al San Bassiano il primo di 8 nuovi radiologici che l’ULSS 7 Pedemontana ha acquistato attraverso i fondi PNRR, nell’ambito di un piano generale di potenziamento della Radiologia in tutte le strutture aziendali, per un valore complessivo di 5.203.528,00 milioni di euro, di cui € 2.244.800,00 per n. 8 sistemi radiologici, € 1.824.000,00 per n. 3 angiografi cardiologici ed € 1.134.728,00 per n. 2 TAC 128 strati.

Le potenzialità della nuova apparecchiatura per le radiografie sono state illustrate questo pomeriggio all’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin, accolta per l’occasione dal Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza e dal dott. Calogero Cicero, direttore della Radiologia dell’Azienda socio-sanitaria.

«Anche al San Bassiano – commenta l’Assessore regionale Manuela Lanzarin – stiamo attuando la strategia regionale volta a sostenere gli investimenti in modo continuativo, utilizzando tutte le forme di finanziamento disponibili, a cominciare dai 70 milioni che ogni anno destiniamo nel nostro bilancio all’acquisto di macchinari e tecnologie. Questa è anche una dimostrazione di come stiamo riuscendo a usare con tempismo ed efficacia e fondi del PNRR. Per l’Ospedale di Bassano, l’investimento di 5,2 milioni è particolarmente significativo e permetterà di portare ad altissimi livelli la radiologia».

«È un piano molto ambizioso – sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza – destinato a rafforzare in modo significato la nostra capacità diagnostica, dotando tutti i nostri ospedali delle più moderne tecnologie. Oggi, con l’avvenuta installazione del primo radiologico, dimostriamo di essere perfettamente in linea con i tempi stringenti richiesti dal piano PNRR: questa è la migliore garanzia che i finanziamenti che ci son ostati assegnati saranno effettivamente impiegati ed è il risultato del grande lavoro organizzativo svolto nell’ultimo anno, in particolare dall’Ingegneria Clinica e dall’Ufficio Tecnico».

Rispetto all’apparecchiatura che va a sostituire, il nuovo radiologico presenta alcune caratteristiche innovative, studiate sia per agevolare l’attività dei tecnici radiologi, sia per garantire ai pazienti una diagnostica più efficace e allo stesso tempo più confortevole.

Per quanto riguarda il primo aspetto, spiccano alcuni automatismi che consentono di posizionare il paziente in modo ottimale in tempi ridotti e la possibilità di acquisire le immagini diagnostiche con il paziente sia in posizione stesa sia in piedi appoggiato sulla tavola del teleradiografo. Sul fronte della sicurezza degli operatori, importante è anche la possibilità di gestire la radiografia da un’altra stanza tramite telecamera, consentendo così una ridotta interazione con i pazienti infettivi.

Rilevanti anche i benefici per i pazienti, a partire dall’utilizzo di una dose ridotta di radiazioni grazie al supporto dell’intelligenza artificiale che elabora le immagini rendendole più nitide.

Nel caso dei pazienti politraumatizzati, inoltre, l’elevata mobilità del teleradiografo consente l’esecuzione di proiezioni laterali del paziente in posizione supina sul tavolo, minimizzando così la necessità di dolorosi spostamenti.

Per quanto riguarda invece in modo più specifico l’incremento dell’efficacia diagnostica, è da segnalare la possibilità di effettuare indagini diagnostiche dell’apparato muscolo-scheletrico su tutto il corpo, su pazienti collaboranti e non, in posizione eretta, seduti, su tavolo fisso e barella.

Vero punto di forza del sistema è però la tecnologica di tomosintesi digitale (DT), una nuova tecnica di imaging radiografico che consente di effettuare una singola scansione con esposizione ai raggi X: in seguito, grazie al potente software del computer, in fase di post-elaborazione è possibile generare tutte le sezioni necessarie a qualsiasi spessore e intervallo di sezione.

Peculiarità tecniche che consentono un utilizzo per certi versi innovativo dell’indagine diagnostica mediante radiografia: «Con questa nuova apparecchiatura possiamo fare cose che prima ci erano precluse – sottolinea il dott. Calogero Cicero – grazie all’introduzione della tecnica Dual Energy applicata alla Radiologia Digitale potremmo studiare i tessuti molli come il polmone rimuovendo le strutture ossee della gabbia toracica, inoltre queste nuove apparecchiature ci permetteranno di ottimizzare la dose di radiazioni erogata al Paziente e di diminuire gli artefatti soprattutto nella diagnostica di Pronto Soccorso con Pazienti poco collaboranti»

Come anticipato, il nuovo radiologico installato al San Bassiano è la prima 8 di postazioni per le radiografie che saranno installate entro la fine dell’anno, 4 all’ospedale di Bassano, 2 all’ospedale di Santorso, 1 presso la Casa della Salute De Lellis a Schio e 1 presso il Centro Sanitario Polifunzionale Boldrini a Thiene (quest’ultima è già stata consegnata e sarà collaudata la prossima settimana), per un valore complessivo di 2.244.800,00 milioni di euro.
A questi si aggiungono, nel piano di potenziamento della Radiologia dell’Ulss 7 Pedemontana approvato dalla Regione Veneto e finanziato tramite i fondi PNRR, l’acquisto di 2 nuove TAC per gli ospedali di Santorso e Asiago e di 3 angiografi per le strutture sanitarie di Santorso (2) e Bassano (1). Il valore complessivo del piano è pari a 5.203.528,00
milioni di euro.