È partita oggi, giovedì 12 ottobre 2023, la raccolta firme per chiedere continuità al progetto della nuova Biblioteca Bertoliana di Vicenza all’ex Tribunale di Santa Corona. L’idea, lo ricordiamo, è frutto della precedente amministrazione comunale.
Appena ieri (leggi qui), i consiglieri comunali della Lista Rucco, Simona Siotto e Stefano Notarangelo, avevano riferito di ritenere ancora valido il progetto. Parole dette dopo che martedì scorso la commissione Affari culturali del Comune di Vicenza ha svolto una ispezione degli ambienti dell’ex palazzo di giustizia.
La raccolta firme a sostegno della realizzazione della nuova biblioteca di Vicenza nell’immobile in disuso è a cura di Gruppo Nuova Bertoliana che ha recentemente dato vita a un sit-it proprio di fronte all’ex Tribunale di Santa Corona.
Sono 5 i gazebo allestiti nel centro storico di Vicenza dai volontari e saranno aperti oggi pomeriggio e in quelli del 19, 21, 27 e 29 ottobre 2023, tra Contrà Cavour e Piazza Matteotti. Può firmare chiunque dai 16 anni in su, compresi i fuori sede che in città studiano.
Tra le fila di Gruppo Nuova Bertoliana figura anche Jacopo Maltauro, capogruppo di opposizione in consiglio comunale e consigliere delegato alle politiche giovanili dal 2019 al 2023, nella Giunta Rucco.
Il giovane leghista ha parlato di “opportunità” per Vicenza di avere una biblioteca moderna, di livello europeo, e ha elencato i benefici che deriverebbero dal progetto: “Significa riqualificare il quartiere di Santa Corona, dare slancio allo sviluppo universitario e al commercio, al tessuto immobiliare, culturale e sociale del centro storico – ha detto -“.
Poi ha chiamato in causa l’amministrazione comunale e il primo cittadino, Giacomo Possamai: “Da un sindaco giovane – ha commentato Maltauro – non possiamo aspettarci una frenata sui giovani. I tentennamenti e la politica che si nasconde dietro le foglie di fico non sono accettabili”.
Maltauro ricorda la genesi del progetto per la nuova Biblioteca Bertoliana di Vicenza all’ex Tribunale di Santa Corona: “È partito dal basso tra il 2020 e il 2022 con il coinbolgimento di scuole, categorie e ordini professionali, universitari e associazioni. Ma – ha aggiunto – qualche mese fa è stato bruscamente accantonato in sede di commissione cultura dalla neo eletta amministrazione di centrosinistra”.