Nella giornata di martedì gli Agenti della Polizia di Stato hanno individuato e denunciato in stato di libertà tali R.G. e S.D., entrambi 18enni, cittadini italiani residenti in provincia di Vicenza. Alle 8.00 circa di ieri giungeva una segnalazione alla Centrale Operativa della Questura (qui l’azione del questore dal suo insediamento in città e provincia, ndr), sul numero di emergenza 113, da parte di una persona che, mentre si trovava a Piazzale della Vittoria a Monte Berico, aveva appena assistito ad una scena che lo aveva assai inquietato.
Alcune persone riunite attorno ad un’automobile avevano estratto dal bagagliaio un fucile, ed uno di loro, imbracciandolo, assumeva la posizione di puntamento per poi addentrarsi nel vicino “Giardino della Vittoria”. La situazione descritta faceva ritenere di dover intervenire in forze nella massima emergenza, anche alla luce del quadro politico internazionale e la vicinanza della zona segnalata con il Santuario di Monte Berico: venivano, pertanto, inviate in loco tutte le pattuglie disponibili al momento.
Giunti immediatamente sul posto gli Agenti della Squadra “Volanti” della Questura, grazie alla precisa descrizione che il testimone aveva dato durante la chiamata ed alla visione delle immagini di videosorveglianza cittadina, rintracciavano uno dei soggetti segnalati – tale R.G. – ancora in possesso di un fucile, poi rivelatosi essere un fucile da softair.
Il gruppetto di 5 ragazzi responsabili dell’accaduto – tutti identificati sul posto – tra i quali due maggiorenni e tre minorenni, si sono mostrati collaborativi per l’identificazione ma reticenti sul motivo per il quale erano presenti a Monte Berico. A seguito delle incalzanti domande dei Poliziotti, i giovani alla fine hanno confessato di non essere andati a scuola per recarsi con l’auto di S.D. a Monte Berico per provare il fucile da softair nei boschi circostanti.
Dopo aver accompagnato i giovani presso gli Uffici della Questura, gli Agenti provvedevano ad affidare i 3 minorenni ai genitori, anch’essi convocati negli Uffici di Viale Mazzini; quindi, dopo le procedure di fotosegnalamento ed al termine degli atti di Polizia Giudiziaria, sia R.G che S.D. venivano denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per i reati di procurato allarme e porto abusivo di armi.