Gaza: Save the Children, sono oltre 800 i bambini scomparsi sotto le macerie

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Almeno 870 bambini sono dispersi a Gaza e si teme siano intrappolati sotto le macerie di edifici crollati, mentre l’azione dei soccorritori è ostacolata dai bombardamenti incessanti, dalle infrastrutture decimate, strade comprese, e dalla mancanza di carburante a causa dell’assedio in corso.

Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.

Dall’escalation della violenza in Israele e nei Territori palestinesi occupati il 7 ottobre, almeno 2.360 bambini sono stati uccisi a Gaza e 5.364 feriti. Secondo i media israeliani, 28 bambini sono stati uccisi in Israele e almeno 220 persone sono attualmente tenute prigioniere a Gaza, compresi minori.

Un medico dell’ospedale Al Awda, nel nord di Gaza, ha detto a Save the Children che crescono le preoccupazioni per le persone scomparse e per il numero crescente di bambini separati, aggiungendo di aver visto nel suo ospedale almeno 10-12 casi di bambini separati e diversi altri casi di bambini deceduti, i cui corpi non erano stati identificati o rivendicati da nessun parente.

Il Ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato di aver ricevuto almeno 1.550 segnalazioni di persone scomparse ancora sotto le macerie, tra cui 870 bambini.

Gli sforzi di salvataggio sono fortemente complicati dai bombardamenti in corso e dalla carenza di carburante, su cui fanno affidamento le attrezzature essenziali per la ricerca e il salvataggio, nonché dalla mancanza di macchinari pesanti a Gaza.

Secondo l’ONU, almeno 34 soccorritori sono stati uccisi nel conflitto a Gaza nelle ultime due settimane, di cui uno ucciso e quattro feriti mentre erano in servizio. I soccorritori hanno avvertito che l’interruzione dell’elettricità e la mancanza di carburante stanno mettendo a dura prova il loro lavoro, impedendo loro di raggiungere i feriti o recuperare i cadaveri dalle macerie delle case bombardate.

Save the Children evidenzia come i bambini ancora vivi ma intrappolati sotto le macerie sono fortemente a rischio di gravi traumi fisici, tra cui complesse lesioni da schiacciamento, disidratazione e disagio mentale. La maggior parte di coloro che sono stati soccorsi ma hanno riportato ferite gravi, non riesce a ricevere nemmeno le cure di base perché il sistema sanitario funziona a malapena. Gli incessanti attacchi aerei hanno danneggiato ospedali e distrutto ambulanze, i generatori sono a corto di carburante e la carenza di medicinali, attrezzature e personale specializzato fa sì che le strutture sanitarie ancora aperte riescano a malapena a curare i feriti. Senza un passaggio sicuro fuori da Gaza attraverso i valichi di frontiera, ai bambini feriti e alle loro famiglie vengono negate anche cure specialistiche salvavita al di fuori della Striscia di Gaza.

Save the Children è profondamente preoccupata per la dignità di quei bambini che non sono sopravvissuti e i cui corpi sono rimasti intrappolati sotto le macerie. I genitori, oltre a dover fronteggiare il trauma di non sapere se i propri figli sono ancora vivi, si vedono negata anche la possibilità di seppellirli in accordo con le loro convinzioni culturali.

“È inconcepibile che ci siano centinaia di bambini intrappolati sotto le macerie, alle prese con un dolore estremo, terrorizzati, soli e in attesa di aiuto, mentre le squadre di soccorso lottano per raggiungerli. Se non ci sarà un cessate il fuoco, se l’assedio non verrà tolto, per molti questo aiuto semplicemente non arriverà. Molti di coloro che vengono salvati non riceveranno le cure di cui hanno bisogno, poiché l’assistenza sanitaria è stata un’altra vittima di questa guerra. Tutte le parti devono garantire ai bambini che necessitano di cure specializzate e salvavita di poterle ricevere al di fuori di Gaza. I bambini di Gaza hanno vissuto orrori inimmaginabili. Hanno perso le loro case, i loro cari, la loro sicurezza. Dobbiamo fare ogni sforzo per garantire che altre migliaia di persone non perdano la vita. Tutte le parti devono concordare un cessate il fuoco immediato. Ogni ora che passa, il prezzo da pagare è la vita di sempre più bambini” ha dichiarato Jason Lee, direttore di Save the Children per i Territori palestinesi occupati.