Borgo Berga, il privato chiede risarcimento al Comune di Vicenza. Ccsv: “Pretesa inconsistente”

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Sviluppo Cotorossi a Borgo Berga: il complesso residenziale Borgo Berga alla confluenza fra Bacchiglione e Retrone
Il complesso residenziale Borgo Berga alla confluenza fra Bacchiglione e Retrone

Sviluppo Cotorossi ha presentato ieri pomeriggio una richiesta di risarcimento danni al Comune di Vicenza in merito alla vicenda del complesso Borgo Berga. Chiesta la restituzione di 14,5 milioni di euro poiché il vincolo di inedificabilità imposto dal Ministero, con l’impossibilità di finire l’operazione immobiliare, ha determinato una perdita di valore del patrimonio.

Sulla questione intervengono oggi Ciro Asproso e Nora Rodriguez di Coalizione Civica Sinsitra Verdi (CCSV).

“Una pretesa – affermano i due portavoce – che ci lascia attoniti per l’inconsistenza delle motivazioni. Com’è noto, tutta l’area del Pruea Cotorossi è soggetta a vincolo paesaggistico, essendo compresa nella fascia di rispetto di 150 metri dalle sponde dei Fiumi Retrone e Bacchiglione. Inoltre, il Lotto E ricade nel territorio d’interesse pubblico individuato dalla Soprintendenza per la tutela e la valorizzazione paesaggistica dell’area del Monte Berico e della Riviera Berica settentrionale.

Considerato che la Soprintendenza ne ha decretato l’inedificabilità, motivandola con l’obiettivo di salvaguardare caratteristiche paesaggistiche che sono sottoposte a rischio di distruzione, non si comprende dove risieda la responsabilità del Comune per la mancata edificazione del Lotto in questione.

Prima che intervenisse la Soprintendenza con un provvedimento di salvaguardia a cui il Comune si è pure opposto – proseguono Asproso e Rodriguez -, Sviluppo Cotorossi ha avuto tutto il tempo di realizzare le opere previste dal Piruea del 2003, ampiamente scaduto. Se non lo ha fatto è perché ha valutato che le condizioni del mercato immobiliare non fossero sufficientemente convenienti per accogliere un nuovo intervento edilizio, il quale prevede la costruzione di 14 edifici di quattro piani l’uno a Borgo Brega.

Si tratta – proseguono da Ccsv – di un tipico esempio di rischio imprenditoriale: il privato, per sua legittima scelta, non ha provveduto alla realizzazione delle previsioni pianificatorie nei tempi e nei modi contemplati dalle norme urbanistiche; ora che la legge è cambiata per l’intervento di un Ente sovraordinato, non si può pretendere che il Comune si faccia carico dell’inerzia del privato stesso.

Oltre a questo, se l’amministrazione dovesse accogliere anche solo parzialmente le richieste di Sviluppo Cotorossi, magari riconoscendo dei crediti edilizi da far atterrare in altre aree di proprietà comunale diverse da Borgo Berga, il rischio più probabile sarebbe quello d’incorrere in un accertamento del danno erariale da parte della Corte dei Conti”, concludono Ciro Asproso e Nora Rodriguez.