FIR, iniziati i bonifici Consap per il 10% aggiuntivo è stato approvato OdG senatore vicentino Zanettin su possibili ricorsi all’ACF per domande bocciate

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Residui del FIR e il sen. Pierantonio Zanettin (FI)
Residui del FIR e il sen. Pierantonio Zanettin (FI)

L’intervento in aula del senatore Zanettin, durante la discussione generale sulle milleproroghe, si è appena concluso (lo riportiamo integralmente in fondo*, ndr) con una conferma e una nuova iniziativa di notevole interesse per gli azzerati dalle banche interessati al FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori)

In primo luogo, Zanettin ha ricordato in aula che in questi giorni, come abbiamo anticipato qui, Consap ha avviato i bonifici relativi alla tanto attesa quota aggiuntiva del FIR, noto come il 10% in più rispetto al 30% iniziale.

La novità riguarda un Ordine del Giorno approvato dall’aula del Senato, presentato dal parlamentate vicentino e che impegna il Governo a riesaminare le situazioni dei “bocciati del FIR”, ovvero di coloro che hanno visto respingere le loro domande per varie ragioni, andando oltre la correzione di semplici errori materiali.

La motivazione di questo OdG risiede nel fatto che Consap, respingendo le domande, non ha mai fornito un’adeguata spiegazione sulle motivazioni. Inoltre, i termini per presentare ricorso al TAR sono scaduti ampiamente, complicando ulteriormente la situazione, dato che molte persone attendevano “sanatorie” che erano state richieste più volte al Parlamento, ma che si sono rivelate definitivamente difficili da attuare.

La novità significativa è che l’Ordine del Giorno specifica chiaramente l’ACF (Arbitro delle Controversie Bancarie presso la Consob) come organo giudicante a cui rivolgersi per ottenere giustizia. Questa scelta è particolarmente valida per la competenza dell’organo giudicante, la rapidità delle decisioni e per l’economicità della procedura visto che è possibile presentare ricorso all’ACF senza la necessità di avvocati, riducendo notevolmente i costi.

Il senatore Zanettin, nel suo intervento, ha assicurato che ci sono risorse finanziarie disponibili per affrontare questi ulteriori oneri, nonostante alcune notizie ambigue apparse recentemente sulla stampa e ha concluso esprimendo l’auspicio che l’Ordine del Giorno trovi una collocazione normativa nella legge di bilancio, ponendo così fine definitivamente a una questione che si protrae da troppo tempo.

Intervento in aula del senatore Pierantonio Zanettin sul FIR

Iscritto a parlare il senatore Zanettin. Ne ha facoltà.
ZANETTIN (FI-BP-PPE). Signor Presidente, innanzitutto mi consenta di rivolgere una dichiarazione di solidarietà alla collega e mia Capogruppo, senatrice Licia Ronzulli, che oggi è stata vittima di un vile atto intimidatorio. Volevo anch’io associarmi a tutte le dichiarazioni che mi hanno preceduto, per manifestarle, appunto, il massimo di vicinanza e di solidarietà.
Signor Presidente, ovviamente parliamo di un decreto omnibus, su cui ci sarebbe tanto da dire. Io mi limiterò a trattare un unico punto, mentre il collega Rosso, che interverrà sempre in discussione generale più tardi, parlerà di un altro tema importante, quello che riguarda il fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, al quale Forza Italia tiene.
Signor Presidente, io voglio invece trattare in particolare un tema, che ho già trattato anche in altri interventi qui al Senato, che riguarda appunto il fondo indennizzo risparmiatori, istituito con la legge finanziaria del 2020 al fine di risarcire i truffati delle banche. All’interno di questo decreto è stata opportunamente concessa una finestra temporale, ulteriore a quella già precedentemente concessa e che era scaduta il 31 luglio, per indicare l’IBAN su cui accreditare la seconda tranche dell’indennizzo.
È stata una scelta del tutto opportuna, perché, evidentemente, poiché il termine del 31 luglio scadeva in periodo di ferie, molti risparmiatori non avevano potuto cogliere quella occasione. Quindi, è stato opportuno individuare una nuova finestra temporale, che è scaduta il 15 ottobre scorso.
È l’occasione questa, signor Presidente, di fare un bilancio di questo fondo, ricordando che, per i dati in nostro possesso al 31 dicembre 2022, le domande complessivamente valutate dalla Commissione tecnica sono state oltre 144.000, per un controvalore di oltre un miliardo di euro erogato alle famiglie.
Una buona notizia, che mi sento di dare all’Aula, è che la Consap, che tra l’altro proprio quest’anno compie i trent’anni di attività, ha iniziato proprio in questi giorni a bonificare la seconda tranche dell’indennizzo, che viene elevato dal 30 per cento del prezzo di acquisto al 40 per cento. Un incremento assai sensibile, del 33 per cento rispetto a quello inizialmente previsto dalla legge istitutiva, la legge di bilancio del 2020.
Questo è un risultato che io reputo straordinario, questa seconda tranche dell’indennizzo. Un risultato che era tutt’altro che scontato fino ad un anno fa e che abbiamo ottenuto, proprio qui al Senato, con l’approvazione pressoché all’unanimità in quest’Aula, nel febbraio scorso, di un ordine di giorno a mia prima firma, poi sottoscritto praticamente da tutti i Capigruppo dell’Aula. Tra l’altro, signor Presidente, esso era contenuto proprio all’interno del precedente decreto di proroga termini.
È stata, questa della seconda tranche, una boccata di ossigeno per tante famiglie in difficoltà finanziaria, che hanno trovato così un sostegno e un aiuto.
A questo punto rimangono da sistemare solo dei dettagli di questa straordinaria operazione, quella del FIR, che è stata pressoché unica nella storia finanziaria del Paese e che ha consentito di risarcire tanti soggetti che erano stati danneggiati dal crack delle banche popolari, in particolare venete, ma non solo. Adesso siamo agli spiccioli e trattiamo quello che rimane da trattare. Il 31 ottobre ha definitivamente cessato i suoi lavori la commissione tecnica. Da questo punto di vista rimangono da sistemare solo dei dettagli.
Nel provvedimento per la competitività dei capitali il Governo si era già impegnato a riaprire i termini per un riesame delle domande viziate e respinte per errori formali. Poco fa il Governo ha espresso parere favorevole ad un ulteriore e importante ordine del giorno, a mia prima firma, impegnandosi a valutare l’opportunità di consentire ai risparmiatori, che hanno visto in tutto o in parte respinte le loro domande per ragioni procedurali, di adire l’arbitro per le controversie finanziarie al fine di valutare e definire eventuali contestazioni in ordine alle pretese che non sono state accolte.
Annuncio al sottosegretario Freni, qui presente, che domani chiederò il voto dell’Assemblea su questo ordine del giorno per rafforzarne il peso politico. Si tratta infatti sicuramente di un ulteriore e importante passo in avanti.
Richiamo da questo punto di vista l’attenzione del Governo sul fatto che l’attuazione di tali impegni, che sono stati assunti con ordini del giorno, richiede un intervento normativo. Auspico personalmente che questo possa avvenire già all’interno della prossima manovra di bilancio.
Come parlamentari di maggioranza siamo stati invitati a non esagerare con gli emendamenti alla legge di bilancio; uso, colleghi, un eufemismo. Mi attendo quindi un intervento diretto da parte del Governo affinché questi ordini del giorno si traducano poi in atti normativi.
Dopo i diversi interventi normativi che si sono succeduti in questi mesi, rimangono sul tavolo politico alcune questioni. Credo tuttavia che per chiudere definitivamente la questione FIR rimanga da definire la sorte delle domande respinte o accolte solo parzialmente. Il rigetto di tali domande spesso non è stato motivato dalla commissione tecnica, nel senso che l’interessato, i suoi avvocati e i suoi consulenti non sono stati in grado di visionare un provvedimento formale che spiegasse loro le ragioni per cui la singola domanda era stata respinta. Questo, Presidente, non mi pare del tutto corretto sotto il profilo della trasparenza.
I termini per le eventuali impugnazioni al TAR di questi provvedimenti sono scaduti anche con un concorso di colpa del Parlamento, in considerazione del fatto che talune ipotesi di sanatoria o di riapertura termini nei diversi tempi sono stati prospettati con emendamenti presentati a provvedimenti passati all’esame del Parlamento, creando oggettivamente una qualche legittima aspettativa da parte dei risparmiatori pretermessi.
Sarebbe quindi importante, a mio giudizio, che fosse consentito agli interessati di poter far sindacare la decisione di rigetto di fronte a un organo terzo ed imparziale, che, come ho ipotizzato, nel mio ordine del giorno, potrebbe essere individuato nell’arbitro per le controversie finanziarie (ACF). Chiedo quindi al Governo un supplemento di riflessione su questa mia proposta. L’ACF costa poco all’interessato, si pronuncia in tempi rapidi e non necessita di assistenza legale. È una procedura light che può risolvere questo tipo di problemi.
In fondo le domande respinte o accolte parzialmente sono solo circa 4.800 e il residuo accantonato per il FIR risulta più che capiente, come abbiamo potuto accertare anche a seguito di un opportuno chiarimento del Servizio del bilancio del Senato con riferimento alla manovra di bilancio. Colgo l’occasione per ringraziare tale Servizio per il pregevole lavoro che sempre svolge a supporto della nostra attività di parlamentari. Il rilievo del Servizio del bilancio aveva generato qualche preoccupazione nelle associazioni dei risparmiatori e anche qualche polemica nella stampa e da parte di alcuni esponenti dell’opposizione.
Ma è stato chiarito che il fondo per il FIR non è stato intaccato dai recenti appostamenti in bilancio dei proventi derivanti dai conti dormienti. Quindi il costo per il bilancio dello Stato di un’eventuale procedura di verifica dal parte dell’ACF sulle domande respinte o accolte solo parzialmente dovrebbe risultare, secondo i miei calcoli, piuttosto contenuto. Quello che mi permetto di suggerire al Governo non è una modifica dei presupposti per concedere l’indennizzo, ma soltanto un riesame delle domande rigettate, nel rispetto della normativa attualmente vigente. Sul punto mi permetterò di insistere con il Governo nelle prossime settimane, soprattutto nell’ambito della manovra di bilancio, contando sul consueto e proficuo dialogo con il gabinetto del ministro Giorgetti, che voglio ringraziare per il supporto finora sempre dato. Per il resto, non posso che esprimere il consenso mio personale e di Forza Italia per l’ottimo lavoro che il Governo sta svolgendo per il nostro Paese. (Applausi).