I finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza (qui altre operazioni della GdF) della Guardia di Finanza, nei giorni scorsi, nel corso di un servizio finalizzato al “controllo economico del territorio”, hanno effettuato accertamenti presso un cantiere edile sito a Rotzo (VI), dove operava una ditta individuale con sede a Cinisello Balsamo (MI).
L’attività di polizia economico-finanziaria eseguita dalla Tenenza di Asiago ha consentito di identificare due lavoratori di nazionalità egiziana, intenti a prestare la propria opera lavorativa alle dipendenze di un datore di lavoro della provincia di Milano, uno dei quali è risultato sprovvisto del relativo contratto di lavoro e del permesso di soggiorno o altro documento idoneo a giustificare la sua presenza all’interno del territorio dello Stato.
Alla luce degli accertamenti eseguiti, le Fiamme Gialle asiaghesi hanno denunciato il dipendente alla Procura della Repubblica di Vicenza per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, ai sensi dell’art. 10 bis del Testo Unico dell’Immigrazione.
Inoltre, alla medesima Autorità Giudiziaria, è stato denunciato anche il datore di lavoro per aver occupato alle proprie dipendenze il citato lavoratore straniero (extra U.E.) irregolare sul territorio nazionale e privo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, in violazione dell’art. 22, comma 12 del Testo unico sull’immigrazione. Contestualmente, nell’immediatezza dei fatti accertati, i finanzieri hanno proposto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza la sospensione dell’attività dell’impresa edile, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008.
Sono circa 1.400 i lavoratori irregolari/in nero individuati dalle Fiamme Gialle di Vicenza dall’inizio del 2023, mentre sono 115 i datori di lavoro verbalizzati; eseguite 75 sospensioni di attività per violazioni in materia e irrogate sanzioni pecuniarie per centinaia di migliaia di euro.
L’attività della Guardia di Finanza s’inquadra nella più ampia azione di contrasto all’economia sommersa che rappresenta una piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste.