Come anticipato stamattina nell’articolo Tribunale Pedemontana: Amministratori bassanesi “minacciano” presenza al Consiglio Comunale di Vicenza: commenti chiesti e “condanna” di Crisafi abbiamo chiesto alcuni commenti ai rappresentanti comunali coinvolti dalla mozione. I primi a rispondere sono stati due consiglieri comunali di liste civiche bipartisan che l’hanno sottoscritta: Benedetta Ghiotto della lista Civici con Possamai e studentessa di Giurisprudenza e l’avvocato Valerio Sorrentino della lista Rucco ed ex presidente del Consiglio Comunale.
“La mozione sul Tribunale della Pedemontana – spiega Ghiotto – vuole impegnare l’Amministrazione attuale a presentare in tutte le sedi istituzionali la propria contrarietà di
fronte alla nascita di questo nuovo Tribunale. Questa tensione è dovuta a due considerazioni di carattere tecnico. In primis la costituzione di questa nuova autorità amministrativa della giustizia avverrebbe mediante una sottrazione di magistrati, personale amministrativo e risorse del Tribunale di Vicenza sfavorendo entrambe le realtà. In secundis, la costituzione di un nuovo Tribunale non sarebbe funzionale alla concentrazione e specializzazione a cui l’amministrazione della giustizia sta sempre più andando incontro.
“Di avverse opinioni – continua la giovane consigliera – sono i sindaci del bassanese che hanno scelto di sfruttare a pieno la possibilità di presenziare in Sala Bernarda questa sera. Tuttavia date le forti ragioni alla base di tale contrarietà, la condivisione dell’opposizione che questa mozione ha avuto in sede di firma e la grande presenza tra i banchi del Consiglio Comunale di avvocati, giuristi o aspiranti tali, mi sento di scongiurare una qualsiasi influenza, paventata dall. avv. Crisafi, che la presenza dei sindaci a favore della costituzione del Tribunale della Pedemontana possa causare sui consiglieri riuniti in sede di voto”.
“Siamo preoccupati – aggiunge invece Sorrentino – che un inutile spreco di risorse possa aggravare la situazione già critica del tribunale di Vicenza che solo da qualche anno è tornato a livelli accettabili di efficienza. Tuttavia, invochiamo il ruolo soprattutto della Provincia di Vicenza, al fine di evitare quella che rischia di diventare una guerra tra campanili”.