Sull’annunciata presenza per questo pomeriggio dei Sindaci del Bassanese – dichiara
Ida Grimaldi, avvocata e capogruppo Consiliare Lista Possamai Sindaco – ritengo che il Consiglio Comunale, proprio perché é il luogo della democrazia, é aperto a tutti i cittadini, non soltanto vicentini e, quindi, ben vengano i Sindaci del territorio bassanese ad ascoltare il dibattito che ci sarà in aula.
Sulla mozione presentata rispetto al progetto “Tribunale della Pedemontana”, trattasi solo di un indirizzo che abbiamo voluto inviare al Sindaco, su sollecitazioni pervenute da più parti della cittadinanza: sul punto, tuttavia, tengo a precisare che la mia posizione, che ritengo condivisa dalla maggioranza consiliare, è sempre stata molto chiara e non è di contrarietà tout court ad un nuovo Tribunale a Bassano del Grappa, ci mancherebbe altro!
Nessun operatore della sanità potrebbe mai opporsi o manifestare contro l’apertura di un nuovo ospedale limitrofo alla città in cui vive e, allo stesso modo, nessun operatore della giustizia, in primis un avvocato, potrà mai essere contrario all’apertura di un nuovo presidio di giustizia, quale è il Tribunale, in una città in cui opera professionalmente.
Ma se è vero che il Ministero sta pensando di re-istituire il Tribunale della Pedemontana a “costo zero”, ossia sottraendo risorse economiche, magistrati e personale amministrativo ai Tribunali di Vicenza, Treviso e Padova, da cittadina e consigliere comunale non posso che esprimere contrarietà all’iniziativa che nulla “aggiunge” alla giustizia veneta e anzi “toglie” risorse e dunque efficienza ai Tribunale esistenti.
Nessun vantaggio per la collettività e, anzi, il rischio concreto che, parcellizzando e frammentando le poche risorse disponibili, a rimetterci saranno i cittadini di tutti i territori interessati, compresi quelli del bassanese. Il nostro territorio non ha bisogno di un Tribunale pur che sia, ha bisogno di Tribunali efficienti.
Ben venga il Tribunale della Pedemontana se lo si istituisce con nuove risorse proprie, ossia con magistrati e personale amministrativo non “sottratto” a quelli, già sotto organico, di Vicenza, Treviso e Padova
