Teatro Comunale di Vicenza, apre la prosa al Ridotto: “La vita al contrario. Il curioso caso di Benjamin Button”

399

Al Teatro Comunale di Vicenza prendono il via anche gli appuntamenti della prosa al Ridotto, spettacoli in cui gli artisti trovano un rapporto diretto, di vicinanza quasi fisica con lo spettatore, per condividere momenti di teatro in cui il superamento della quarta parte diventa realtà; e per sottolineare questa vicinanza, a partire dalla nuova stagione, dopo lo spettacolo i protagonisti incontreranno il pubblico in sala, al termine dello spettacolo.

Anche la prosa al Ridotto del Teatro Comunale, come la prosa in Sala Maggiore, è realizzata con la consulenza artistica di Annalisa Carrara: in programma, da dicembre a marzo 2024, ci sono cinque appuntamenti molto diversi, che vanno dall’adattamento teatrale di un romanzo che è diventato un film, il primo titolo, ai monologhi brillanti come quello di ispirazione biblica presentato da Gioele Dix, o la travolgente narrazione in stile giullaresco dedicata a Raffaello del funambolico Matthias Martelli, o ancora l’originale messa in scena dell’attore toscano Pietro Angelini, per concludere con la rivisitazione di un grande e controverso testo del Novecento, come “Le serve” di Jean Genet, protagoniste Eva Robin’s, Beatrice Vecchione e Matilde Vigna, proposte in grado di andare oltre i confini delle categorie e dei generi, per scoprire mondi espressivi che possono (e devono) parlarsi, alla ricerca di nuovi spazi di contaminazione culturale.

La nuova stagione di prosa al Ridotto partirà dunque martedì 12 dicembre alle 20.45 con un lavoro insolito: “La vita al contrario. Il curioso caso di Benjamin Button”, uno spettacolo interpretato da Giorgio Lupano, un’elaborazione teatrale di Pino Tierno, regia di Ferdinando Ceriani a partire da una straordinaria favola moderna scritta da Francis Scott Fitzgerald nel 1922. La pièce, che si avvale dell’interpretazione della danzatrice Greta Arditi, dell’ideazione scenica di Lorenzo Cutuli, della colonna sonora di Giovanna Famulari e Riccardo Eberspacher, con i costumi di Laura dè Navasques, una produzione a.Artisti Associati Gorizia, è la storia di un uomo nato ottantenne nel corpo di un bambino, praticamente una vita al contrario, in cui il protagonista appare in scena con una valigia che simbolicamente contiene tutti i suoi ricordi, in un contesto onirico e suggestivo. “La vita al contrario. Il curioso caso di Benjamin Button” appartiene al filone cinematografico della prosa 2023-2024 del Tcvi, con adattamenti teatrali da film cult di Lina Wertmüller e Ferzan Özbetek presenti in stagione; così, dal romanzo di Fitzgerald a cui si ispira l’adattamento di Pino Tierno è stato tratto “Il curioso caso di Benjamin Button” con Brad Pitt e Cate Blanchett, una pellicola premiata con 3 premi Oscar e 3 BAFTA Awards nel 2009.

Nello spettacolo che apre la stagione di prosa al Ridotto, è evidente la fedeltà all’opera letteraria, con la voce del protagonista che racconta la sua storia prima di dimenticarla, prima di cadere in un eterno presente, quello dei neonati che non hanno la percezione del tempo che passa, proprio come Scott Fitzgerald amava inserire una voce narrante nei suoi romanzi.

L’ambientazione è “italianizzata”, con gli avvenimenti che vanno dall’Unità d’Italia fino ai primi anni Sessanta, con i suoni e le melodie che hanno caratterizzato quell’arco storico, dalla fine dell’Ottocento passando per le due guerre mondiali e arrivare all’epoca del boom economico.

Giorgio Lupano, attore talentuoso apprezzato nella scorsa stagione al Teatro Comunale e nei Classici all’Olimpico in autunno, dà anima e corpo a quest’avventura fantastica che porterà lo spettatore a ripercorrere parte della storia del nostro paese; e numerosi sono i personaggi a cui il grande attore darà voce, movenze, tridimensionalità, in un gioco interpretativo che tocca tutte le corde, dal comico, al grottesco, al drammatico. Una figura femminile accompagna l’intera vita del protagonista, prendendo le sembianze prima dell’infermiera che assiste sconvolta alla sua nascita e poi della balia che lo accudisce bambino nelle sue ultime ore di vita. Al centro della storia l’amore per Bettina, sua moglie, ma anche le avventure con le altre donne con cui vivrà gli sfrenati anni della sua maturità.

Parola, musica, immagini, canzoni sono gli ingredienti del racconto di una vita in cui il tempo, sottratto alla natura convenzionale che l’uomo gli ha attribuito, si reinventa e ci fa riflettere sul senso di un’esistenza non più scandita dalle lancette ma dal sentimento. Un tempo dietro cui non ci possiamo nascondere perché – come dice Nino “non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere”.

Dopo lo spettacolo Giorgio Lupano incontrerà il pubblico in sala, introdotto da Annalisa Carrara.