Clausola antifascista, Maltauro (Lega Vicenza): “Triste vedere una sinistra che al posto di guardare avanti guarda indietro”

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9 giugno, Psi e FGS per il ripristino della clausola antifascista a Vicenza
9 giugno, Psi e FGS per il ripristino della clausola antifascista a Vicenza

Potrebbe sembrare un titolo del 1948 – scrive in un comunicato Jacopo Maltauro Capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Vicenza – e invece no, proprio ieri 6 dicembre 2023, i consiglieri comunali del gruppo “Coalizione Civica- Sinistra Verdi” presentano una Mozione per reintrodurre la clausola antifascista nel regolamento comunale di concessione dell’occupazione del suolo pubblico cittadino.

Solo la sete ideologica di una certa sinistra passatista, abituata a guardare indietro piuttosto che avanti, poteva pensare bene di presentare come prima mozione in 6 mesi l’ennesima rivendicazione ideologica “contro” e mai “per”. Ogni atto di natura legislativa o regolamentare nel nostro paese è sottordinato al dettato costituzionale e quindi ai principi democratici, pluralisti e antifascisti della nostra Costituzione. Per logica anche il regolamento comunale in oggetto lo è , peraltro non solo implicitamente, ma anche con esplicito richiamo mediante apposita clausola che esprime la totale incompatibilità e contrarietà verso tutte le forme di totalitarismo e quindi, inequivocabilmente, anche verso il fascismo.

Appare quindi di tutta evidenza che una Mozione del genere risulta superflua e priva di concreta utilità e quindi dal sapore esclusivamente ideologico e provocatorio. Ma è questo ciò di cui ha bisogno la nostra città e, più in generale, il nostro paese? Rivendicare periodicamente la propria sete ideologica? Marcare con costanza il proprio territorio per il gusto della contrapposizione tra fazioni appartenenti al secolo scorso?

Al posto di guardare avanti, seppellendo una volta per tutte l’inconcepibile battaglia tra ex regimi, la sinistra cittadina si lascia cadere nel passatismo e nella rivendicazione ideale “contro” mai “per”, andando in direzione contraria di ciò che , dal mio punto di vista, apparirebbe necessario oggi: coltivare il coraggio di cercare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, senza cospargere altro sale grosso nelle ferite del paese.

Da giovane cittadino prima ancora che da Capogruppo consiliare della Lega trovo davvero triste registrare che ci sono forze politiche, peraltro oggi al governo della città, che individuano nel passato e nelle ideologie di ieri l’unico motivo e l’unica molla del loro impegno politico di oggi.

Università , opere pubbliche, sicurezza, rilancio del commercio, politiche abitative, riqualificazione immobiliare, promozione turistica e culturale, gli asset strategici su cui si misurerà lo sviluppo futuro della nostra città. Nelle idee della sinistra vicentina campeggia invece la necessità di rinvangare la lotta al fascismo, al passato, ai “nemici” di ieri come se la resistenza fosse patrimonio esclusivo di una parte politica. Si, la prima Mozione del gruppo di Coalizione civica- Sinistra Verdi, oltre alla proposta del linguaggio inclusivo anti patriarcato, è introdurre una clausola che passa dalla condanna di tutti i totalitarismi alla condanna del fascismo, finito più 70’anni fa.

Per me, da giovane affezionato alla città e da amministratore occupato a pensare al domani di Vicenza, ciò non è solo triste, in quanto testimonianza evidente della pochezza di contenuti e dell’assenza di una visione prospettica, ma è anche preoccupante.

Si perché , cari concittadini, se questa è l’agenda di governo della sinistra che oggi si trova a governare la nostra città e se queste sono le preoccupazioni prioritarie delle forze di maggioranza , nutro davvero forti perplessità rispetto alle prospettive di sviluppo concreto della nostra Vicenza in questi anni e rispetto alla capacità di risoluzione delle esigenze e delle problematiche sentite in questi mesi difficili dai vicentini e dal territorio. Mi suscita davvero tristezza vedere una Vicenza che perde tempo così, nel segno dello scontro che guarda a ieri e non del confronto serio che guarda al domani.

La Lega guarda avanti, convinta e radicata nei valori democratici e quindi antifascisti, ma preoccupata a dare risposte per il futuro e non a dare adito all’ideologia scontrosa del passato.”