“Esprimo la più ferma condanna per l’azione intrapresa poco fa da alcuni attivisti per il clima che hanno imbrattato con del fango l’esterno della Basilica di San Marco, a Venezia, uno dei simboli della cultura, dell’architettura, della fede nel mondo. Quando la protesta, anche la più condivisibile, come la preoccupazione per i cambiamenti climatici, trascende in azioni come queste, che deturpano e danneggiano, anche solo temporaneamente, un’opera d’arte dal valore immenso per la comunità veneziana e non solo, non può che essere fermamente biasimata”.
Con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia ha voluto censurare l’azione con cui alcuni attivisti per il clima hanno lanciato contro la Basilica di piazza San Marco del liquido misto a fango.
“Rispetto al massimo le proteste democratiche di tutti, soprattutto se riguardano temi così significativi come quelli ambientali – ha aggiunto il Governatore – Abbiamo appena concluso la COP28 e mi sembra che grandi segnali non siano emersi, ma questo non giustifica azioni con cui si imbrattano edifici come la Basilica di San Marco. L’imbrattamento comporta, tra l’altro, una serie di conseguenze per il ripristino dei monumenti che contribuiscono ad aumentare le emissioni di Co2: per gli operai che dovranno spostarsi per ripulire, per l’energia elettrica impiegata, per i macchinari che verranno azionati.
È davvero un controsenso: le proteste vanno fatte in maniera rispettosa, non solo della proprietà altrui ma anche del clima”