Festival dell’Economia e del Diritto. In Africa nuove prospettive per le imprese del Veneto

1565
Il mercato unico in Africa
Il mercato unico in Africa

Ha chiuso i battenti la terza edizione del Festival dell’ Economia e Diritto, organizzata dall’Università di Padova, nella sua sede decentrata di Rovigo. L’edizione 2023 dell’evento di approfondimento di tematiche giuridico economiche dell’Ateneo padovano, nella sua ultima giornata, ha visto protagonista l’Africa .

Interessanti opportunità di investimento e di sviluppo economico sono emerse dagli interventi dell’avvocato Desmond Kipenge, il giurista dell’Università di Padova Omar Vanin e il Presidente dell’Associazione Le Réseau e promotore di Italia Africa Business Week Cleophas Adrien Dioma .

Gli esperti hanno presentato un’inedita Africa esponendo scenari di crescita a più velocità, combinati ad aspetti di opportunità economica per l’imprenditoria nazionale e una particolare attenzione alla nostre imprese regionali.

Africa ed Italia: un legame storico di cooperazione .

L’Africa è da sempre al centro della politica estera italiana con attività articolate non solo sulle opzioni di politiche governative, ma anche sulle molteplici iniziative della Cooperazione italiana allo Sviluppo, sulla importante esperienza delle nostre ONG e dei volontari, a partire dal ruolo delle missioni religiose, e sulle numerose comunità di italiani, molti dei quali imprenditori e liberi professionisti.

Il mercato unico africano. I numeri e le opportunità per il nostro Paese.

L’Area di libero scambio continentale africana (AfCTA) rappresenta il mercato comune più grande al mondo con una popolazione di 1,3 miliardi di persone .

L’AfCTA, che raggruppa i 54 paesi del continente è stata inaugurata nel 2021 nell’ambito di Agenda 2063  ed avrà una capacità di attrarre investimenti quale grande area di libero scambio mondiale, seconda solo alla Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) .

In Africa, nell’ultimo decennio l’export italo-africano ha rappresentato mediamente 21 miliardi di euro (il 2% dell’intero export nazionale nel mondo), con importazioni, nel 2023, per circa 26 miliardi, e una fetta importante nel settore energetico.

Il Veneto nel primo semestre 2023 è la terza regione italiana con un export complessivo di beni per 42 miliardi di euro ma con un volume d’affari in Africa che vede poco più di 1,1 miliardi grazie alle esportazioni delle aziende venete verso l’Africa, prevalentemente nell’area settentrionale e sub sahariana.

Investire in Africa . Quali i rischi e come valutarli .

L’Africa è ancora intrisa di diversificate precarietà regionali che non garantiscono la certezza di condizioni di oggettiva sicurezza degli investimenti.

Secondo l’avvocato Kipenge «l’instabilità ora si può’ superare con una giusta progettazione degli investimenti, che devono essere necessariamente valutati con l’ausilio di pool di professionisti internazionalisti e locali, elaborando una sorta di Documento aziendale di valutazione di rischio Paese. Una sorta di “DVR” sulla sicurezza del progetto aziendale che riguardi profondamente gli aspetti giuridico – economici, finanziari e socio – politici .

Valutazioni che devono necessariamente comprendere anche la sfera culturale e il sistema di relazioni istituzionali locali, di ogni paese africano» .

Cultura e istituzioni territoriali che per il presidente di Italia Africa Business Week «hanno la necessità di partnership in loco; quest’ultime centrali, poiché conoscitrici del proprio ambiente e caratteristiche socio-culturali, e quindi condizionanti delle percentuali di rischio per l’impresa investitrice» .

Il mercato unico tra passato e futuro della storia africana .

L’Africa ha sempre espresso e subito una comunicazione negativa per le problematiche determinate dalle diverse situazioni di corruzione ed instabilità politica che l’hanno sempre caratterizzata, dall’indipendenza dai colonizzatori – durante l’ultimo secolo – al giorno d’oggi.

In questo contesto il nuovo mercato continentale e la sua continua e dinamica evoluzione normativa modificheranno strutturalmente la libera circolazione delle merci, dei servizi e degli investimenti, in analogia a quanto si è verificato con la costituzione dell’Unione Europea.

Come affermato dal curatore del convegno, il prof. Vanin, che ha rilanciato la funzionalità ed effetto collaterale positivo del mercato unico africano, sulla diminuzione della corruzione, «La logica dell’Area di libero scambio africano è la stessa del nostro mercato comune europeo. E’ un’area di traffici normativi e non solo di beni e servizi; una vera infrastruttura giuridica che fa da ponte con il continente africano che, di per sé, riduce il fenomeno corruttivo, come è stato in passato esattamente con la fine della Guerra» .

Un occhio di riguardo, quindi, merita la “nuova” Africa, non più da considerare un territorio solo da aiutare, ma come una seria opportunità da sviluppare. Come recentemente sostenuto dalla Ue e validato dalla sottoscrizione della partnership con l’Unione Africana, a cui sono stati destinati lo scorso anno 150 mld di euro per implementare la transizione ecologica, la trasformazione digitale, la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro e il miglioramento della sanità pubblica e formazione.

La stessa Europa, quindi, riconosce “che il suo futuro politico economico e di sicurezza dipenderà dalle relazioni con questo continente giovane e dinamico”.

Articolo precedenteDagmara Krol, una storia “da copertina”: su VicenzaPiù Viva n. 3 in edicola e online per gli abbonati
Articolo successivoPSI Vicenza: antifascismo principio cardine nostra società! Se si identifica chi grida “Viva l’Italia Antifascista!” bisogna essere di parte
Marco Spiandorello
Marco Spiandorello , padre di cinque figli,vive e risiede a Padova. Ha compiuto inizialmente gli studi professionali turistico alberghieri, completati con un percorso economico –giuridico all'Università di Perugia . Dopo giovanili esperienze lavorative nel settore turistico alberghiero in Italia e all’estero, in particolare in Svizzera, e l'assolvimento del servizio militare , ha iniziato l’attività imprenditoriale, giovanissimo, rilevando l’azienda di famiglia, un Centro di Formazione professionale di Padova. Contemporaneamente ha alternato esperienze lavorative , sempre in Italia e all’estero ,con l’insegnamento nella scuola pubblica e l’attività di cooperazione in particolare nel Paesi dell'Est Europa e dell'Africa Centrale . Nel 1994, dopo la partecipazione al concorso nazionale,viene immesso in ruolo dal Ministero della Pubblica Istruzione, in qualità di docente di scuola superiore per le discipline di marketing e laboratorio turistico alberghiero. L’insegnamento e l’esercizio della libera professione, oltre all’attività di impresa gli permettono di lavorare in diversi settori (istruzione e formazione professionale,industria turistica,pubblicaamministrazione,pmi,università’,agroalimentare,sicurezza,lavoro,termalismo,agroambiente,comunicazione pubblica,sociale, immigrazione e cooperazione),in quasi tutte le regioni italiane,e in diversi paesi esteri(Slovacchia,Spagna,Romania,Moldavia,Albania,Bielorussia,Ucraina,e Senegal). Solo negli anni 2000 si approccia a tematiche completamente diverse dall’origine del suo itinerario personale,organizzando azioni, e progettando studi, dedicati a due ambiti cruciali della vita del nostro Paese:l’Immigrazione e la Sicurezza pubblica insieme allo Sviluppo economico del territorio. Le sue esperienze professionali hanno registrato numerose attività, in qualità di organizzatore di eventi,missioni istituzionali e di cooperazione, oltre a diverse attività redazionali e giornalistiche a mezzo stampa e radiotelevisive. E' stato consulente degli Enti strumentali della Regione Veneto e Regione (Lazio Lavoro e Veneto Lavoro) negli anni 2003-2005 relativamente a progetti di formazione lavoro e gestione dei flussi migratori provenienti dalla Moldavia,Romania e Albania. Dal 2008 al 2015 è stato amministratore di diverse società di progettazione e gestione di attività di cooperazione nei settori turistico,culturale,economico e del lavoro in Ucraina,Albania,Moldavia e Romania. Dal 2013 al 2015 ha svolto l'incarico di direttore del CIMECT (Centro Internazionale della Moldavia per lo sviluppo della cultura turistica) presso l'Università di Stato Ion Creanga di Chisinau. Ha maturato numerose esperienze tecnico -politiche “dietro le quinte” collaborando come consulente esperto di consiglieri e amministratori locali e parlamentari nazionali ed europei dal 1990 al 2010 . Dal 2011 al 2015 e’ stato coordinatore della più’ grande struttura formativa nazionale Istituti Formazione Lavoro, accreditata nel settore del benessere , con più di 1000 allievi dislocati in quattro province del Veneto, allargando la sua esperienza nel settore della formazione professionale riconosciuta e finanziata avviata nel 1992. Quest’ultima esperienza gli ha permesso di erogare attività di servizio pubblico per la Pubblica amministrazione (Regione Veneto formazione ) con la conseguente acquisizione di conoscenze e competenze nei sistemi di processo della progettazione,controllo e rendicontazione delle risorse pubbliche nazionali ed europee . Dal 2012 al 2014 è stato professore incaricato dell'Università di Stato “I. Creanga” a chisinau (repubblica di moldavia) nel Master “protecţia juridică a patrimoniului arheologic”. Dal 2016 è rientrato a tempo pieno ad insegnare laboratorio e cultura enogastronomica presso l’Istituto Alberghiero “Pietro d'Abano di Abano Terme. Dal 2017 diverse collaborazioni pubblicistiche in particolare con il giornale on line ViPiù, oltre ad essere consulente esperto per diversi enti di formazione professionale accreditati nelle regioni Emilia Romagna,Veneto,Lombardia,Lazio e Puglia. Sta completando il proprio curriculum studiorum con ulteriore percorso di formazione umanisticapresso l'Università di Padova ( corso di laurea in Progettazione e gestione del Turismo Culturale),dopo aver partecipato con una borsa di studio Erasmus ad un itinerario di studio internazionale presso l'Università Montaigne di Bordeaux, nell'anno accademico 2020-2021.