“Rinnovo una decisa condanna per l’azione intrapresa poco fa da alcuni attivisti per il clima che hanno preso di mira, nuovamente, anche la nostra bellissima città, gettando nel Canal Grande di Venezia una sostanza colorante che ha tinto di verde l’acqua. A soli due giorni dall’imbrattamento con del fango della Basilica di San Marco, uno dei simboli architettonici e religiosi del nostro territorio, il diritto di prendere posizione contro i cambiamenti climatici assume una connotazione negativa, andando a deturpare, il nostro patrimonio naturale e culturale. Non sono queste le forme per esprime la propria preoccupazione e attenzione per il cambiamento climatico: gli effetti pratici di queste azioni obbligano invece ad interventi di ripristino che, per assurdo, provocano proprio inquinamento. Chiedo quindi a questi ragazzi, per i quali è giusto che le istituzioni offrano la disponibilità all’ascolto, di voler manifestare in ben altri modi le proprie idee”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha voluto censurare l’azione con cui alcuni eco-attivisti hanno compiuto un nuovo blitz a Venezia, facendo fluire nel Canal Grande una sostanza che ha colorato l’acqua di verde.
“È stato il Nucleo Natanti dei Carabinieri di Venezia a segnalare, nel primo pomeriggio di oggi, la presenza di un atto dimostrativo presso il Ponte di Rialto da parte di un gruppo di attivisti ambientali, con lo sversamento di una sostanza di colore verde, con buona probabilità fluoresceina, che ha colorato diffusamente l’acqua. Su richiesta dei Carabinieri, è stata, quindi, prontamente allertata dagli organi regionali la squadra di pronta disponibilità di ARPAV per appurare la possibile presenza di tale sostanza ed effettuare i campionamenti del caso”.