Ospedale San Bortolo di Vicenza: nuovi posti letto e area diurna per Neuropsichiatria infantile

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Neuropsichiatria Infantile Vicenza

L’Ulss 8 Berica ha attivato 4 nuovi posti letto dedicati alla Neuropsichiatria Infantile all’interno del reparto di Pediatria del San Bortolo di Vicenza. Contestualmente le attività ambulatoriali del servizio sono stati spostati in una specifica nuova area diurna nell’area del chiostro.

L’azienda sanitaria intende in questo modo rispondere anche strutturalmente all’incremento di casi di bambini e adolescenti con disturbi neuropsichiatrici. A sottolineare l’importanza di questa attenzione al tema sono i dati: nel 2022 al San Bortolo i ricoveri ospedalieri della Neuropsichiatria Infantile di Vicenza sono stati 132, contro i 98 del 2021, dato che era già significativamente superiore a quello degli anni precedenti, con una crescita costante nell’ultimo decennio (nel 2012 erano stati 40). Parallelamente, in forte incremento appaiono anche gli accessi per le attività ambulatoriali, prossimi ai 4.800 nel 2022 contro i 3.927 del 2021, con quest’ultimo valore che era già superiore di circa un migliaio di unità rispetto all’ultimo decennio. 

I nuovi spazi sono stati presentati ufficialmente questa mattina, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari della Regione Veneto,  Manuela Lanzarin, insieme alla direzione strategica dell’Ulss 8 Berica e a Elena Finotti, direttore Uoc Neuropsichiatria Infantile. 

“Sono quattro posti letti, inseriti in un’area dedicata, che significano molto perché Vicenza completa così la dotazione prevista. Sono una parte importante del disegno che con l’anno nuovo ci consentirà di portare a compimento il quadro a livello regionale. Rappresentano un servizio indispensabile per dare la miglior risposta possibile a pazienti che sono giovani in crescita, di fronte all’aumento di patologie di questo tipo con molti problemi che vanno dai disturbi del comportamento alimentare ad altri della personalità”, ha detto l’assessore Lanzarin.

“Questi nuovi spazi – ha detto Maria Giuseppina Bonavina, direttrice dell’Ulss 8 – rappresentano un ulteriore potenziamento del polo della Pediatria del San Bortolo e dimostrano l’attenzione dell’azienda per una problematica particolarmente delicata, che dopo la pandemia ha visto un fortissimo incremento di casi tanto da diventare una sorta di emergenza nascosta. Vogliamo dare un messaggio ai genitori: non siete soli, i servizi sono strutturati per garantire una presa in carico adeguata e offrire ai bambini e adolescenti con disturbi comportamentali il migliore percorso di assistenza e riabilitazione. Inoltre, la Neuropsichiatria Infantile di Vicenza vede una stretta integrazione tra ospedale e territorio, garantendo così anche diversi gradi di presa in carico a seconda delle necessità”.

La gestione integrata tra ospedale e territorio vede infatti come primo punto di accesso i servizi distrettuali per l’Età Evolutiva che operano in stretta collaborazione con la Neuropsichiatria Ospedaliera e, nei casi in cui si configurano questo tipo di problematiche, con il Centro Provinciale per i Disturbi del Comportamento Alimentare.

Il tutto con un’equipe integrata tra ospedale e territorio che vede la presenza di diverse figure: medici specialisti della Neuropsichiatria Infantile, medico foniatra, psicologi, terapisti della riabilitazione psichiatrica, educatori e naturalmente un’equipe infermieristica e di operatori socio sanitari.

“La riorganizzazione degli spazi – ha spiegato la dottoressa Finotti – è sicuramente un’importante opportunità di miglioramento assistenziale che ci permetterà di offrire un intervento più adeguato alle esigenze dell’utenza. Ciò che connota la qualità dei nostri interventi è l’importante lavoro di rete e formazione congiunta tra professionisti sanitari appartenenti ad Unità Operative diverse con specificità differenti”.

Tra le attività si segnala anche la presenza di tre ambulatori specializzati: per i disturbi da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), per l’Epilessia nell’Età Evolutiva e quello per i disturbi dello Spettro Autistico. Sono attualmente attivi anche diversi progetti “Fenice”, per bambini e adolescenti con conseguenze psicologiche e psichiatriche legate alla pandemia e per i loro familiari, progetti riguardanti la diagnosi precoce e presa in carico dei Disturbi dello Spettro Autistico, interventi sulla genitorialità ed altri interventi psicoterapici e psicoeducativi per pazienti con disturbi psichiatrici.

Da quest’anno, inoltre, una equipe multidisciplinare della Neuropsichiatria Infantile ha avviato un programma di intervento evidence based per la presa in carico di adolescenti con disregolazione emozionale, condotte autolesive e/o suicidarie, attraverso un percorso di psicoterapia individuale, un gruppo di skill training per genitori e figli, un team di consultazione interno ed un servizio di consulenza telefonica.