Problema sicurezza percepita e degrado a Vicenza: episodi quotidiani e c’è chi propone ronde di controllo nelle zone più a rischio

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Il recente caso di una ragazza rapinata sotto casa sua a Vicenza ha suscitato grande preoccupazione tra la popolazione rilanciando il problema della sicurezza percepita e del degrado in città.

Una giovane è stata fermata per strada da un uomo decritto come “di colore e di circa 40 anni”, che le ha puntato un coltello alla gola per rapinarla della borsa.

Non si tratta di un caso isolato. Un’altra giovane aveva subito la stessa sorte pochi giorni prima che finisse il 2023. La descrizione dell’aggressore resa agli agenti ricalca quella dell’episodio successivo, indicando un elemento seguito nelle indagini.

In generale, la cronaca locale è piena di episodi negativi quali rapine, appunto, ma anche furti in abitazione, danneggiamenti alla proprietà privata, spaccio di droga e altro. Un problema, questo, che certo non giova alla vita quotidiana dei cittadini oltre che all’immagine di una città, Vicenza, che tenta di proporsi come meta turistica facendo leva su i punti forti dell’architettura e degli eventi.

Tra le zone più degradate e pericolose di Vicenza si possono annoverare Campo Marzio, la grande area verde situata nel centro della città, che negli ultimi anni è diventata un crocevia dello spaccio di droga e di altre attività illecite, la zona della stazione ferroviaria, caratterizzata da un alto tasso di criminalità, in particolare furti e aggressioni, e i quartieri periferici della città che presentano anche un alto tasso di povertà e disagio sociale.

Il tema è stato recentemente oggetto di dibattito politico tra maggioranza e minoranza dell’attuale consiglio comunale, con l’opposizione che ha rilanciato la questione del degrado in alcuni parcheggi vicentini, sollevata dalla stampa locale, e il governo cittadino che ha replicato snocciolando gli interventi messi in campo in questo senso da quando abita le stanze migliori di Palazzo Trissino. In quest’ultimo caso, la replica – richiesta dalla nostra redazione – è stata affidata ad Elia Pizzolato, capo del gruppo Civici con Possamai nella pubblica assemblea.

Ancora oggi, lunedì 8 gennaio 2024, il capo dell’opposizione, l’ex sindaco di Vicenza Francesco Rucco, ha suonato la sveglia: “Gravissimi gli episodi accaduti nelle ultime ore a Vicenza. Due rapine violente nei confronti di due donne. Possamai sveglia! Va chiesta subito una riunione del Comitato Ordine e Sicurezza a Prefetto e Questore per mettere in campo ogni misura utile ad impedire che ciò diventi la normalità”.

C’è inoltre da ricordare l’azione di contrasto ai reati che minano alla base la sicurezza percepita dai cittadini di Vicenza svolta quotidianamente dalle forze di polizia che, coordinate dal nuovo questore Dario Sallustio spesso svolgono controlli intensificati nei punti sensibili della città.

Il Comune di Vicenza, dal canto suo, ha annunciato che si impegnerà a rafforzare il controllo del territorio con politiche inaugurate dall’assunzione di nuovi agenti di polizia locale, ma più di una voce chiede e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza.

Tuttavia, sono necessarie anche azioni di prevenzione, volte a migliorare la vivibilità della città e a ridurre il degrado urbano. È importante che le istituzioni, le associazioni e i cittadini si impegnino insieme per creare un ambiente più sicuro e accogliente.

Alcune proposte per migliorare la sicurezza a Vicenza, oltre all’aumento del numero di agenti di polizia locale, delle pattuglie di controllo del territorio, e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza, includono ad esempio il miglioramento dell’illuminazione pubblica.

Insomma le idee non mancano. Come quella del Movimento Italia Sociale Vicenza, di istituire di ronde di controllo nelle zone più a rischio e con la partecipazione attiva dei cittadini. Queste, “farebbero calare drasticamente la possibilità di azione per la moltitudine di sbandati e delinquenti che ormai pullulano nelle strade”, afferma il portavoce del Mis Vicenza, Gian Luca Deghenghi, già promotore di azioni simili.

“Servono iniziative di controllo del territorio – ha aggiunto – ad opera di gruppi di persone volontarie ed organizzate, agenti nei limiti di legge. I vicentini devono potersi avvalere del diritto all’autodifesa sul luogo di lavoro, in casa e per strada in un momento in cui la sicurezza non è garantita a pieno dallo Stato e dagli organi preposti“.