Senzatetto in Veneto, 9 morti nei primi mesi di freddo: è emergenza. Il grido di allarme lanciato da chi fa accoglienza

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coperte ai senza dimora di Vicenza senzatetto in veneto
Carla, responsabile di Viva Vittoria Vicenza, con alcune volontarie dona le coperte a Rosanna Rossi, Capo Squadra CISOM e responsabile dell’UdS, in occasione di un recente incontro presso la sede CISOM di Villa Tacchi a Vicenza.

Dall’inizio della stagione fredda nove senzatetto hanno perso la vita in Veneto. Dell’emergenza – lanciata da chi dell’accoglienza degli homeless si occupa in regione – si è occupatao oggi, martedì 9 gennaio 2024, il Corriere del Veneto.

la collega Michela Nicolussi Moro, nel suo articolo, apre con una triste conta: “Quattro a Padova (che piange anche un migrante ghanese stroncato da ipotermia in Prato della Valle); un marocchino di 27 anni in stazione a Verona; a Mestre un polacco in una canaletta fra Parco San Giuliano e Forte Marghera, un giovane su una panchina del parco di via Filiasi, un cinquantenne sotto un cavalcavia; un ragazzo indiano in un parcheggio di Treviso”.

Secondo i dati forniti dalla Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (Fio.Psd), il Veneto è al terzo posto in Italia dopo Lombardia e Lazio per morti “per strada”, 40 (dati 2022).

Come detto, sono le associazioni impegnate in prima linea a lanciare l’allarme in Veneto sulla questione dei senzatetto. Perché il problema principale rimane quello dei posti a disposizione, soprattutto quando la neve e il conseguente gelo hanno già fatto sentire il loro peso.

Come riporta il Cdv, “I dormitori non bastano, sono sempre occupati e non possiamo contare su aiuti istituzionali, andiamo avanti con le donazioni del 5 per mille – conferma Carmelo Lo Bello di Medici di strada, una delle dieci associazioni che a Padova opera con Unità esterne -.

Un’affluenza così massiccia è dovuta al fatto che solo nei capoluoghi i senzatetto trovano i servizi di base e quindi vi si riversano i disperati di tutta la regione. Noi seguiamo persone anche di Montegrotto, Castelfranco, del Polesine, del Vicentino, arrivate in pullman e in treno. E comunque nei dormitori la precedenza va ai residenti, gli altri devono arrangiarsi all’aperto e allora portiamo loro vestiti, coperte, pasti, bevande calde, asciugamani, farmaci, sacchi a pelo e visitiamo chi ne ha bisogno — aggiunge Lo Bello —”.

E Vicenza? In estate, il sindaco Giacomo Possamai era intervenuto sul tema dichiarando che “il nostro obiettivo è riuscire a proporre a tutte le persone che vivono in situazione di grave marginalità un tetto e un progetto di vita da cui ripartire”.

Era agosto, e in quella occasione il capo del governo cittadino aveva riferito di numeri di senzatetto in calo. “Per contenere al massimo questo fenomeno – aveva aggiunto – abbiamo attivato una strategia che coniuga il potenziamento dell’accoglienza notturna con un’attività di sostegno contro le dipendenze da alcol e droga e la ferma richiesta di rimpatrio per gli irregolari che delinquono”.