Fine vita in Veneto: sconfitto per un voto diritto alla libera scelta, polemiche e prospettive politiche

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La mancata approvazione per un solo voto del disegno di legge sull’iniziativa popolare relativo alla fine vita, promosso dall’associazione Coscioni e rinviato in commissione, ha suscitato vivaci reazioni nel panorama politico veneto. In particolare, il Consiglio regionale ha respinto la proposta, aprendo dibattiti accesi tra i rappresentanti delle diverse fazioni. Questo articolo esaminerà le posizioni espresse da vari esponenti politici, delineando le sfumature di questa controversa tematica.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle): una battaglia persa per la libera scelta

La capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, esprime profonda amarezza per l’esito negativo della votazione, considerandolo una sconfitta del diritto alla libera scelta in tema di fine vita. Baldin sottolinea la possibilità di un approccio legislativo che avrebbe potuto garantire un commiato liberatorio, ma che è stato vanificato dalle assenze e dalle astensioni strategiche di alcuni rappresentanti. La consigliera riafferma l’impegno del MoVimento 5 Stelle a portare avanti la battaglia a livello nazionale, citando la sentenza della Corte Costituzionale come spunto per una futura norma statale.

Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto): contro l’eutanasia, a favore della vita

Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi del Gruppo Misto critica la proposta di legge sull’eutanasia, definendola un possibile stigma per il Veneto. Pur riconoscendo la mancanza di voti favorevoli, Valdegamberi evidenzia le presunte incostituzionalità del disegno di legge e avverte sui rischi di estendere l’eutanasia a categorie quali malati psichiatrici, disabili e persone indigenti. Propone invece un rafforzamento delle terapie antidolore e delle cure palliative, sostenendo un progetto di legge regionale in tal senso.

Luca De Carlo (Fratelli d’Italia): vittoria della cultura della vita

Il coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, interpreta il risultato della votazione come una vittoria della democrazia e della cultura della vita contro quella dello scarto. Sottolinea le perplessità già espresse da Fratelli d’Italia, sia sul metodo che sul merito del dibattito. De Carlo evidenzia il lavoro svolto dai consiglieri del suo partito e proclama la fiducia della maggior parte dei veneti nella cultura della vita.

Vanessa Camani (PD Veneto): delusione e passo indietro della politica

La capogruppo del PD Veneto, Vanessa Camani, esprime profonda delusione per la bocciatura della legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. Camani critica il mancato impegno della regione nel porsi all’avanguardia su questo tema e accusa una spaccatura profonda all’interno della maggioranza, con particolare disappunto per il voto della consigliera Bigon.

Alberto Villanova (Intergruppo Lega – Liga Veneta): rispetto per la democrazia e la libertà di voto

Il presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Alberto Villanova, sottolinea il rispetto per l’esito della votazione, affermando che, nonostante la sua personale favorevolezza al provvedimento, la democrazia deve prevalere. Villanova riconosce la libertà di voto su un tema così delicato e auspica che il legislatore nazionale affronti la questione, garantendo risposte certe per i casi che rientrano nella fine vita.

Giuseppe Pan (Lega – Liga Veneta): no al pdl fine vita per evitare estremismi

Il rappresentante della Lega – Liga Veneta, Giuseppe Pan, motiva il suo voto contrario al Progetto di Legge sul Fine Vita, sottolineando il rischio di portare all’estremo la disperazione di chi si sente solo. Pan ritiene che la normativa debba essere affrontata a livello nazionale, evidenziando la necessità di considerare attentamente aspetti tecnici, come le cure palliative e il ruolo dei medici obiettori di coscienza.

Conclusione

La questione della fine vita continua a dividere profondamente il panorama politico veneto, con posizioni nette e contrastanti. Mentre alcuni sottolineano la necessità di garantire la libertà di scelta individuale, altri pongono l’accento sulla tutela della vita e sulle possibili conseguenze negative di una legislazione sull’eutanasia. La battaglia per definire un quadro normativo sulla fine vita è destinata a protrarsi, con il MoVimento 5 Stelle che promette un impegno a livello nazionale e le diverse fazioni politiche che continuano a dibattere sul delicato equilibrio tra libertà individuale e tutela della vita.